Amazon, indagine per contrabbando: ecco la rete dei 70 prestanome

Nel mirino della Gdf di Monza la movimentazione di prodotti cinesi venduti tramite società “schermo”: sequestri, perquisizioni e un secondo filone sull’evasione da 1,2 miliardi

di Giorgio d'Enrico
Milano

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Amazon, indagine per contrabbando: ecco la rete dei 70 prestanome

Sarebbe composta da una settantina di prestanome la rete di venditori di prodotti cinesi che, secondo la Guardia di Finanza di Monza, avrebbero movimentato tramite Amazon merci importate senza pagamento di Iva o dazi. L’indagine, coordinata dal pm Elio Ramondini, ipotizza il reato di “contrabbando per omessa dichiarazione” e potrebbe portare all’iscrizione di uno o più responsabili del settore movimentazione del colosso dell’e-commerce, oltre che della società stessa in base alla legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.

Sequestri e perquisizioni nella sede milanese

Dopo il sequestro di circa cinquemila prodotti – parte dei circa cinquecentomila confiscati negli ultimi mesi – le Fiamme Gialle hanno eseguito perquisizioni nella sede milanese della filiale italiana della multinazionale. Le attività sono proseguite anche il giorno successivo, con l’acquisizione di contratti e organigrammi per individuare i responsabili che avrebbero avuto consapevolezza della provenienza extraeuropea dei prodotti venduti dalle società “schermo” e movimentati tramite la piattaforma logistica. Le merci, dal valore di pochi euro, tra uno e cinque euro, non avrebbero scontato le imposte dovute.

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Indagati tutti i venditori fittizi

Negli atti dell’indagine emerge che la rete di venditori prestanome non risulta disporre di uffici o depositi idonei allo svolgimento dell’attività o allo stoccaggio delle merci. I titolari delle società fittizie, per l’accusa, sarebbero meri prestanome, mentre la gestione effettiva sarebbe riconducibile ad amministratori di fatto. In un caso, due donne indicate come titolari di una società avrebbero come unica fonte di reddito, dal 2015 in avanti, i sussidi dell’Inps, ossia la pensione. Tutti i venditori “fittizi” risultano indagati e già raggiunti da perquisizioni nei mesi scorsi.

Amazon, il collegamento con la maxi evasione da 1,2 miliardi

Sarebbero gli amministratori di fatto delle srl “schermo” ad aver fatto entrare in Italia i prodotti cinesi agevolati dal marketplace di Amazon e dal sistema logistico del gruppo, con conseguente evasione dei dazi doganali. Il filone si collega all’indagine principale su una presunta evasione fiscale da oltre 1,2 miliardi di euro che vede coinvolta Amazon e tre manager. Entro dicembre è attesa anche la definizione del fronte amministrativo-tributario con l’Agenzia delle Entrate, che potrebbe chiudersi con un versamento di circa seicento milioni di euro.

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