Baby Gang a processo per la pistola: "Non volevo mi rubassero la collana da 200mila euro"

Il trapper a processo con rito immediato per il caso della pistola clandestina in hotel. La sua giustificazione: "Temevo mi rubassero la collana"

Di Giorgio d'Enrico

Baby Gang

Milano

Baby Gang a processo con rito immediato: la pistola trovata in hotel a Milano

Il procedimento giudiziario che coinvolge Baby Gang compie un nuovo passo: il trapper è stato rinviato a giudizio con rito immediato per il caso della pistola clandestina con matricola abrasa trovata lo scorso settembre in un hotel di via Vallazze, a Milano. La decisione arriva dalla gip Fiammetta Modica, che ha accolto la richiesta della pm Maura Ripamonti nell’ambito dell’indagine coordinata dalla Procura di Lecco su armi e droga.

Secondo gli atti, il trapper  — assistito dal legale Niccolò Vecchioni — era stato sorpreso durante una perquisizione mentre deteneva l’arma, e per questo era stato accusato di porto illegale e ricettazione. Nel corso dell’interrogatorio di convalida, Baby Gang aveva giustificato la presenza della pistola sostenendo di temere possibili aggressioni, spiegando di portare con sé "una collana dal valore di più di 200mila euro" e di avere "paura di essere derubato". Il processo ora è pronto a entrare nel vivo con il giudizio immediato disposto dal tribunale. 

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