Bartering, l’Italia guida l’Europa: il libro di Piarulli mette ordine in un settore da 400 milioni

Nel saggio "XMutare – The Barter", Mario Piarulli mette ordine in un settore che cresce ma non ha ancora riconoscimento formale e racconta perché il barter diventerà una competenza chiave per chi lavora nella comunicazione

di Lorenzo Pellegrini
Milano

Bartering, l’Italia guida l’Europa: il libro di Piarulli mette ordine in un settore da 400 milioni

Il bartering pubblicitario continua a correre. Nel 2024 il comparto dello scambio di spazi media in compensazione con beni e servizi ha raggiunto un volume d’affari stimato di circa 400 milioni di euro, con una crescita a doppia cifra sul 2023. A certificare la dimensione e la maturità di questo mercato è "XMutare – The Barter. Storia, evoluzione e tecniche di scambio merce pubblicitario", il saggio di Mario Piarulli, CEO di MBS Media Communication, presentato alla IULM di Milano. Il volume rappresenta la prima sistematizzazione teorica e operativa del bartering in Italia, un ambito in cui il nostro Paese è capofila europeo grazie alla regolamentazione avviata dagli anni Ottanta e consolidata dalle principali concessionarie.

«Una professione che muove fatturati ma non esiste nei glossari»

Dialogando con  Affaritaliani.it a margine della presentazione del volume il 24 novembre alla Iulm, Piarulli mette al centro un tema che attraversa l’intero progetto: il barter è una figura chiave dell’ecosistema pubblicitario ma rimane sostanzialmente invisibile, priva di riconoscimento formale e persino assente nei glossari delle agenzie. "Nonostante generi fatturati importanti, non è menzionato da nessuna parte e nelle università non esiste un percorso di formazione specifico. Con il libro vogliamo colmare proprio questo vuoto", afferma. La mancata codificazione del ruolo ha generato negli anni anche una diffidenza da parte delle aziende, spesso timorose che lo scambio merce potesse portare a una svalutazione del prodotto. Per questo, sottolinea Piarulli, uno degli elementi più innovativi del volume è l’introduzione del primo contratto standardizzato di bartering, realizzato con il supporto di uno studio legale e pensato per risolvere le criticità più frequenti, dando finalmente una cornice chiara a un’attività che si è sempre mossa tra pratica e informalità.

Competenze, filiera e futuro: «Il barter sarà una skill indispensabile»

Il libro affronta anche le tecniche operative, le buone pratiche e la filiera corretta da seguire per evitare errori in un settore che, secondo Piarulli, sarà sempre più decisivo. "In Italia ci sono 2–3 mila centri media: per un giovane che esce dall’università, conoscere il bartering può fare la differenza, soprattutto quando ci si trova a costruire campagne senza budget tradizionali", spiega ad Affari. Il progetto XMutare — che include anche un docu-film e un percorso formativo sviluppato con la IULM — punta infatti a creare una vera professionalità del barter, in linea con un’economia in cui, osserva l’autore, "le risorse del futuro saranno sempre più i servizi e non le merci". È in questo scenario che la pratica dello scambio merce, capace di liberare liquidità e valorizzare eccedenze produttive, diventa non solo un supporto anticiclico per le imprese, ma anche una competenza strategica per chi lavora o lavorerà nella comunicazione.  

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