Brescia: uccide la moglie, ma in appello viene "assolto per gelosia"

L'uomo, professore in pensione di 81 anni, aveva ucciso la moglie a Brescia nel 2019. Il verdetto: "Incapace di intendere e volere"

Milano
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Uccide la moglie, ma non adrà in carcere: "è stato delirio di gelosia"

Antonio Gozzini e' stato assolto anche in appello. I giudici di secondo grado hanno ritenuto l'uomo incapace di intendere e volere perche' affetto da delirio di gelosia. Professore in pensione, 81 anni, aveva ucciso la moglie Cristina Maioli a Brescia nel 2019. Il procuratore generale aveva chiesto la condanna a 21 anni ritenendo Gozzini pienamente capace di intendere e volere. Lo stesso procuratore Guido Rispoli - riporta l'ANSA - lasciando l'aula della corte d'Assise d'appello di Brescia ha detto: "leggeremo le motivazioni".

"Vanno tenuti ben distinti il delirio da altre forme di travolgimento della facolta' di discernimento che, non avendo base psicotica, possono e debbono essere controllate attraverso la inibizione della impulsivita' ed istintualita'" aveva scritto in merito il presidente della Corte d'Assise di Brescia, Roberto Spano', nelle motivazioni della sentenza di primo grado. L'uomo venne assolto dalla Corte d'Assise - ricorda l'ANSA - dopo che il consulente della difesa e quello dell'accusa sostennero che era affetto da un delirio di gelosia. "La sua gelosia patologica - ha detto il procuratore generale di Brescia in aula - non era mai emersa prima dell'omicidio. Se n'e' parlato solo a posteriori solo nel tentativo di trovare una causa di non punibilita'". 

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