Caramelle alla psilocibina, biscotti al THC, un pandoro "farcito" di droghe: arrestato

Operazione della Polizia a Milano: sequestrati oltre 20 chili di sostanze stupefacenti in zona Città studi. Ketamina, marijuana e hashish nascosti in una confezione di pandoro

di redazione
Milano

Caramelle alla psilocibina e un pandoro "farcito" di droghe: arrestato 25enne

La Squadra Mobile di Milano ha messo a segno un’importante operazione antidroga che ha portato all’arresto di un giovane italiano di 25 anni. L’uomo, con piccoli precedenti, custodiva oltre 20 chilogrammi di sostanze stupefacenti in un garage situato in zona Città Studi.

L'operazione, condotta dagli agenti della sezione narcotici, ha permesso di sequestrare un vero e proprio arsenale di droga: 16 chili di ketamina, 5,2 chili di marijuana, 3 chili di ecstasy (circa 6mila pasticche), 700 grammi di hashish, 450 grammi di cocaina, 370 grammi di MD, oltre a biscotti al THC (550 grammi) e caramelle alla psilocibina (450 grammi). Rinvenuti anche materiali per il confezionamento e la pesatura.

Un pandoro "speciale" e l’arresto in flagrante

Le indagini sono partite dall’individuazione di un box auto in via Strambio, sospettato di essere un deposito di stupefacenti. Sabato pomeriggio, intorno alle 13, gli agenti hanno notato il 25enne parcheggiare in doppia fila per entrare nel garage. Poco dopo, è uscito portando con sé una confezione di cartone, apparentemente innocua: un pandoro. Fermato immediatamente, il giovane ha consegnato spontaneamente il pacco, che conteneva però 307 grammi di ketamina, 184 grammi di marijuana e 114 grammi di hashish. La successiva perquisizione del box, intestato a un’altra persona estranea ai fatti, ha rivelato il resto del carico di droga.

Le indagini hanno condotto gli agenti anche all’abitazione del 25enne a Lissone, in provincia di Monza e Brianza. Qui, oltre alla droga, sono stati trovati 21mila euro in contanti, probabile provento dell’attività di spaccio.

Il garage come deposito per le sostanze stupefacenti

Il 25enne, secondo gli inquirenti diretti da Alfonso Iadevaia e guidati da Massimiliano Mazzali, agiva in modo organizzato, utilizzando il garage come deposito per le sostanze destinate al mercato dello spaccio. Il giovane, nonostante i precedenti minori, si è rivelato un tassello fondamentale di una rete più ampia di distribuzione di droga sintetica, particolarmente redditizia nel mercato milanese.

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