Chi erano Giorgia Cagliani e Milena Marangon, le "sorelle di sangue" di 21 anni morte travolte da un furgone
Paderno d’Adda e Brivio in lutto per la tragica morte di Giorgia e Milena travolte da un furgone. Amiche inseparabili, si definivano “sorelle di sangue”
Milena Marangon e Giorgia Cagliani
Tragedia nel Lecchese: Giorgia Cagliani e Milena Marangon, 21 anni, amiche inseparabili che si definivano “sorelle di sangue”, sono morte sabato sera a Brivio, travolte da un furgone mentre si recavano a una festa. Originarie di Paderno d’Adda, dove avevano fatto parte della Consulta giovanile, le due ragazze erano note e stimate in paese. Lutto cittadino proclamato dai sindaci di Brivio e Paderno, cordoglio della comunità e delle società sportive in cui Giorgia giocava a pallavolo.
Chi erano Giorgia Cagliani e Milena Marangon, le "sorelle di sangue" di 21 anni morte travolte da un furgone
Si chiamavano “sorelle di sangue”, un legame che andava oltre l’amicizia e che traspariva dai social, dove condividevano foto, viaggi e commenti affettuosi. Giorgia Cagliani e Milena Marangon, entrambe di 21 anni e residenti a Paderno d’Adda, sono morte sabato sera travolte da un furgone mentre si recavano a una festa di paese a Brivio. Diversissime eppure inseparabili, amavano scherzare sul fatto che “gli opposti si attraggono”: Giorgia, bionda e occhi chiari, “un golden retriever”; Milena, mora e occhi scuri, “un gatto nero”.
Due comunità sconvolte per la morte di Giorgia e Milena
Le due ragazze erano molto conosciute nel loro paese di 4.000 abitanti, dove avevano partecipato alla Consulta giovanile che organizzava eventi per i giovani. La notizia della loro morte ha sconvolto Paderno d’Adda e Brivio, che hanno annullato tutte le iniziative in programma. “Il sindaco e l’amministrazione comunale sono vicini alle famiglie e agli amici di Giorgia e Milena”, ha dichiarato Federico Airoldi, primo cittadino di Brivio, che ha proclamato due giorni di lutto cittadino. Parole di dolore anche dal sindaco di Paderno, Gianpaolo Torchio, che ha espresso la vicinanza dell’intera comunità.
Chi erano Giorgia Cagliani e Milena Marangon
Giorgia studiava Scienze internazionali e istituzioni europee all’Università degli Studi di Milano, giocava a pallavolo e viaggiava spesso. Milena era più riservata e teneva privati i suoi profili social, ma il legame con l’amica era evidente: “Uagliona da 10”, le aveva scritto sotto a una foto; “Mia sorella di sangue”, la risposta di Giorgia. A luglio Milena aveva festeggiato i 21 anni e pochi giorni dopo erano partite insieme per Bruxelles, l’ennesimo viaggio condiviso.
Il ricordo delle società sportive
Cordoglio anche dal mondo dello sport, in cui Giorgia aveva lasciato il segno. La Polisportiva Besanese, dove militava in serie C, l’ha ricordata con parole piene di affetto: “Giorgia resterà per sempre nei nostri cuori, come atleta e come persona speciale che ha lasciato un segno indelebile nella nostra squadra”. Messaggi di vicinanza sono arrivati anche dalla Polisportiva 2B, dove gioca il fratello, e dalla Dream Volley di Lesmo, altra società in cui la giovane pallavolista aveva militato.
Il padre di Giorgia Cagliani: "Non c'è risarcimento possibile, la mia vita è segnata"
Il padre di Giorgia, Eddy Cagliani, oggi ha parlato a Repubblica: "Non cerco il male di nessuno, non sono così cattivo, mia figlia non me la dà indietro nessuno. Questo signore può essere espulso, può andare in galera, può risarcirmi. Mi possono coprire d'oro fino al tetto, non me ne frega niente. Io voglio la mia bambina. E quello non si può". "Mi auguro almeno che quel poveretto abbia la coscienza di pentirsi. Che gli dispiaccia. Tanto, la mia vita è segnata". L'uomo ha ricordato la telefonata arrivata intorno a mezzanotte "Eravamo già a dormire e hanno citofonato i carabinieri per dirci di andare subito al pronto soccorso a Merate. Mia moglie ci lavora, come fisioterapista, ma all'accettazione non sapevano nulla. Finché non è arrivato il maresciallo, gentilissimo, ci ha detto che erano morte sul colpo. Abbiamo chiesto se avessero sofferto. E lui: penso di no".