"Chi uccide va ucciso": le frasi di Hannoun al corteo pro Palestina nel mirino del Viminale
Il presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia ha definito a Milano la tregua “una trappola” e giustificato le uccisioni di “collaborazionisti” a Gaza. Piantedosi: “Monitoraggio attento e possibili misure di rigore”
Mohammad Hannoun
"Chi uccide va ucciso": le frasi di Hannoun al corteo pro Palestina nel mirino del Viminale
Si accendono i riflettori del Viminale sulla manifestazione pro Palestina a Milano del 18 ottobre a Milano. Ed in particolare su alcune frasi pronunciate durante il presidio da Mohammad Hannoun, presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia (Api), che ha tenuto un discorso dai toni durissimi, criticando la tregua e i suoi garanti internazionali.
Hannoun: “La tregua è una trappola, non ci si può fidare dei criminali israeliani”
“Quando si parla di pace e tregua con un’entità criminale che ha l’appoggio dei potenti, dagli Usa alla comunità europea fino ai regimi arabi corrotti, non possiamo non sospettare che sia una trappola”, ha dichiarato Hannoun, aggiungendo che “Trump e l’amministrazione americana non sono affidabili, sono dei sionisti criminali”.
Nel suo intervento, Hannoun ha sostenuto che gli ostaggi liberati da Hamas “sono soldati israeliani con i cannoni rivolti verso la testa dei palestinesi” e ha invitato a non interrompere la mobilitazione: “Aspettiamo che vengano riconsegnati i cadaveri e liberati tutti i prigionieri. Non ci si può fidare dei criminali israeliani, sono bugiardi e non sono di parola né loro né i mediatori”.
Sulle esecuzioni a Gaza: “Chi collabora va ucciso”
Il presidente dell’Api ha poi affrontato il tema delle esecuzioni sommarie che Hamas starebbe compiendo nella Striscia di Gaza. “Tutte le rivoluzioni del mondo hanno le loro leggi. Chi uccide va ucciso, i collaborazionisti vanno uccisi”, ha detto dal palco, definendo “criminali” coloro che collaborano con Israele. Le sue parole hanno suscitato reazioni immediate anche tra le autorità italiane.
Piantedosi: “Hannoun monitorato, possibile reato di istigazione a delinquere”
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, rispondendo al question time in Senato, ha confermato che Mohammad Hannoun è sotto attento monitoraggio da parte delle autorità di sicurezza. “Le sue esternazioni sono oggetto di valutazione e, se ne sussistono i presupposti, saranno adottate le misure di rigore previste dalla legge”, ha dichiarato.
Secondo il Viminale, la Questura di Milano ha già trasmesso alla Procura una notizia di reato per istigazione a delinquere in relazione alle parole pronunciate durante la manifestazione. Il ministro ha inoltre ricordato che già nel novembre 2024 Hannoun era stato denunciato per aver pubblicamente sostenuto aggressioni contro tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv ad Amsterdam, episodio per il quale gli era stato emesso un foglio di via da Milano di sei mesi, poi confermato.
“Valutazioni in corso su nuove misure di rigore”
“Il reiterarsi della condotta e le nuove dichiarazioni sono al vaglio del questore di Milano”, ha aggiunto Piantedosi, sottolineando che il governo mantiene alta l’attenzione sul rischio di derive estremiste in occasione delle manifestazioni legate al conflitto israelo-palestinese.
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