"Ti stupro e ti uccido": una 26enne di Milano ha ricevuto 50mila messaggi d'odio sui social

L'inquietante vicenda di Cristina Irrera, segretaria del Comitato Sicurezza per Milano, vittima di insulti e intimidazioni. La Polizia Postale indaga

di Giorgio d'Enrico

Cristina Irrera

Milano

"Ti stupro e ti uccido": una 26enne di Milano ha ricevuto 50mila messaggi d'odio sui social

Prima gli insulti, poi le minacce. Fino alla pubblicazione del suo indirizzo di casa, con tanto di posizione del citofono. Cristina Irrera, 26 anni, siciliana trasferita a Milano per studiare, è diventata il bersaglio di una campagna d’odio sui social per il suo impegno in difesa dei diritti.

La denuncia del Comitato Sicurezza per Milano

A sollevare il caso è stato il Comitato Sicurezza per Milano, di cui la giovane è segretaria. "Quanto sta accadendo a Cristina Irrera è intollerabile – denuncia il vicepresidente Nicholas Vaccaro –. Non solo si tratta di un attacco diretto alla sua sicurezza personale, ma anche di un chiaro tentativo di intimidire chi dedica tempo ed energie alla collettività. Siamo di fronte a fatti di inaudita gravità che non possono essere sottovalutati".

Incitazioni alla violenza e minacce di violenza sessuale: 50mila messaggi ricevuti

"Ti stupro e ti uccido", "veniamo sotto casa con le molotov", "ti daremo tante di quelle botte che nemmeno tua madre ti riconscerà". Nei messaggi circolati online non compaiono solo dati personali della ragazza, ma anche incitazioni alla violenza e minacce di violenza sessuale. Il Comitato ha raccolto ben 50mila commenti, consegnati alla Polizia Postale insieme alla querela presentata da Irrera. Gli inquirenti hanno avviato le indagini, nonostante le difficoltà legate all’anonimato dei profili: account rubati, messaggi generati da intelligenza artificiale e pacchetti di commenti acquistabili online.

L’appello alle istituzioni per un "intervento immediato"

"Chiediamo alle autorità un intervento immediato e deciso per identificare i responsabili e garantire la piena protezione a Cristina", conclude il Comitato Sicurezza per Milano, sollecitando le istituzioni alla "massima attenzione affinché simili episodi non rimangano impuniti".

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