Delitto di Garlasco, la madre di Sempio: “Vogliono incastrare mio figlio”. I legali: “Il 24 ottobre sarà svolta”
Daniela Ferrari difende il figlio Andrea e respinge le accuse: “Seguo il mio avvocato, parlo con chi voglio”
Garlasco: Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio
Nuove tensioni nel caso Garlasco. Daniela Ferrari, madre di Andrea Sempio, rompe il silenzio a Filorosso, ribadendo l’innocenza del figlio e accusando chi “vuole incastrarlo”. Gli avvocati difendono la sua scelta di non parlare con i carabinieri. Il 24 ottobre sarà decisivo: gli esperti riferiranno sull’incidente probatorio che potrebbe riaprire scenari inaspettati.
Delitto di Garlasco, la madre di Sempio: “Mio figlio innocente, lo vogliono incastrare”
Daniela Ferrari non usa mezzi termini. Ospite della trasmissione Filorosso su Rai3, la madre di Andrea Sempio — indagato per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi — ha raccontato il dramma vissuto dalla famiglia e ha accusato apertamente chi indaga di voler costruire prove false contro il figlio. “Dal 27 febbraio la nostra vita è un inferno. Mio figlio non ha fatto nulla e non è mai andato ad ammazzare Chiara. Lo stanno puntando deliberatamente”. Ferrari ha ribadito la convinzione che il figlio sia vittima di un tentativo di “incastrarlo”, basato su elementi falsi, assicurando che la famiglia ha sempre detto la verità su quel 13 agosto 2007. “Se le indagini saranno condotte correttamente – ha detto – emergerà soltanto la verità che io, mio marito e mio figlio abbiamo sempre raccontato. Ma intanto questa vicenda ci sta logorando la salute”.
La madre di Sempio: “Parlo con chi voglio”
La madre di Sempio ha risposto anche alle critiche per non essersi recata dai carabinieri: “Io parlo con chi voglio e quando voglio. Se non vado dai carabinieri è perché seguo il consiglio del mio avvocato. Ho scelto Filorosso perché lo considero un programma corretto”. La difesa sottolinea che si tratta di un diritto previsto dal codice di procedura penale, e che la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere durante un interrogatorio, pur ricevendo comunque domande.
Il fronte Stasi: “Indagine seria, non fuffa”
Di opinione diversa l’avvocato Antonio De Rensis, storico difensore di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio. Per De Rensis, l’attuale inchiesta “non è fuffa, non è una messa in scena” e potrebbe far emergere nuovi elementi, anche con il contributo della madre di Stasi “quando sarà il momento opportuno”. Il legale ha ribadito la convinzione che “sulla scena del delitto ci fossero più persone”.
La scadenza del 24 ottobre
Secondo l’avvocato Massimo Lovati, difensore di Sempio, il 24 ottobre segnerà una tappa fondamentale: in aula parleranno gli esperti incaricati dalla Procura di Pavia per l’incidente probatorio. “Dopo quella data – ha dichiarato – si potrà finalmente dormire, in attesa che la Procura decida se archiviare o andare a processo”.
L’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, resta uno dei delitti più discussi in Italia. Nonostante la condanna di Stasi, nuove indagini e perizie continuano a sollevare interrogativi e tensioni tra le parti. Il 24 ottobre, dunque, potrebbe aprire un nuovo capitolo o mettere la parola fine a un’inchiesta che da 18 anni non trova pace.