Doppia Curva, il re dei parcheggi a San Siro ricostruisce i rapporti tra i vertici dell'Inter e l'uomo della Nord vicino alla 'ndrangheta

Nel processo contro Manfredi Palmeri, l’imprenditore dei parcheggi Zaccagni racconta di rapporti stretti tra Giuseppe Caminiti e dirigenti e staff dell’Inter

di Giorgio d'Enrico
(FOTO LAPRESSE)
Milano

Doppia Curva, il re dei parcheggi a San Siro ricostruisce i rapporti tra i vertici dell'Inter e l'uomo della Nord vicino alla 'ndrangheta

Giuseppe ‘Pino’ Caminiti, ritenuto dalla Procura di Milano un collegamento tra la Curva Nord e la ‘ndrangheta, vantava rapporti stretti con dirigenti, magazzinieri e giocatori dell’Inter. A riferirlo è stato Gherardo Zaccagni, imprenditore della società Kiss & Fly, che gestiva i parcheggi attorno allo stadio San Siro, sentito oggi come testimone assistito nel processo a carico del consigliere regionale e comunale Manfredi Palmeri, accusato di corruzione tra privati.

Zaccagni ha spiegato che Caminiti era considerato “un referente affidabile per l’Inter”, con buoni rapporti con figure di spicco del club, tra cui il direttore Giuseppe Marotta, il dirigente tecnico Piero Ausilio e gli allenatori Antonio Conte e Simone Inzaghi. Anche giocatori come Lautaro Martínez e membri dello staff ricevevano la sua collaborazione, a testimonianza della fiducia diffusa all’interno della società.

Il ruolo di Caminiti nei parcheggi

Secondo Zaccagni, Caminiti veniva pagato 4mila euro al mese per mantenere la calma e garantire “tranquillità” nei parcheggi gestiti dalla Kiss & Fly, non solo per le partite ma anche per concerti e altri eventi. L’imprenditore ha precisato che l’assunzione di Caminiti avvenne sulla base di feedback positivi provenienti dalla società e per ridurre possibili ingerenze della curva organizzata negli affari legati ai parcheggi.

Caminiti, già condannato a cinque anni nel filone “Doppia Curva” e in carcere per l’omicidio di Fausto Borgioli nel 1992, rappresentava l’anello di congiunzione tra la tifoseria ultrà e gli interessi economici legati allo stadio, godendo di ampia fiducia anche tra i magazzinieri e alcune figure di rilievo della società.

Chiarimenti sul processo a Palmeri

Riguardo all’accusa di corruzione nei confronti di Palmeri, Zaccagni ha escluso qualsiasi richiesta di denaro o favori per l’assegnazione dei parcheggi, spiegando che il consigliere si limitava a coordinare le pratiche con chi di dovere. L’imprenditore ha anche ricordato regali reciproci e gesti di cortesia, come l’organizzazione del suo matrimonio a Palazzo Reale, senza implicazioni economiche rilevanti.

 

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