Fontana lancia l'allarme: “Dalla nuova programmazione Ue un miliardo in meno alla Lombardia”
Il governatore attacca la proposta di bilancio europeo: “Risorse di coesione gestite dalle Regioni. La formazione lombarda costa meno e funziona meglio”
Attilio Fontana
Fontana lancia l'allarme: “Dalla nuova programmazione Ue un miliardo in meno alla Lombardia”
“Partiamo da un presupposto: le risorse previste per il prossimo settennato non vanno bene. Per la Lombardia significherebbe ricevere un miliardo di euro, una cifra che non si comprende perché debba essere accettata così com'è”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana intervenendo a Roma all’evento “Coesione Italia: L’Italia delle comunità, l’Europa dei territori”, dedicato alla programmazione del bilancio europeo.
“Sostegno alle imprese e formazione sono la spina dorsale del sistema”
Fontana ha riconosciuto l’importanza dei molti ambiti coperti dai fondi di coesione, ma ha indicato due settori che, a suo giudizio, rappresentano la struttura portante dell’economia regionale: “il sostegno alle attività produttive e la formazione”. Su quest’ultimo punto il governatore ha ricordato la coesistenza in Italia di un sistema statale e di uno regionale: “La Lombardia garantisce qualità e costi più bassi. Perché togliere alle Regioni ciò che già funziona? Mi chiedo per quale motivo, se la formazione regionale funziona ed è già riconosciuta, non dovrebbe continuare a essere gestita dalle Regioni”.
I costi della formazione professionale: “Qui 4.500 euro contro 7.200”
Il presidente ha poi sottolineato la differenza dei costi sostenuti per la formazione professionale: “In Lombardia formare un ragazzo costa 4.500 euro l’anno, mentre il sistema statale ne costa 7.200. Allora mi domando: perché sottrarre competenze alle Regioni, quando possiamo garantire qualità a costi inferiori?”.
Fontana e il timore di conflitti istituzionali: “Le risorse devono rimanere alle Regioni”
Un ulteriore elemento critico riguarda, secondo Fontana, la scelta di trattare in modo indistinto le risorse dei fondi di coesione e quelle della Pac, un’impostazione che “rischia di generare una guerra istituzionale tra Regioni, Province e Comuni, mettendo territori e comparti in contrapposizione”. “Tutti gli attori economici, associazioni, professioni, sindacati – ha concluso Fontana – chiedono che le risorse rimangano alle Regioni, vengano gestite dalle Regioni e programmate dalle Regioni. È una posizione unitaria, chiara e responsabile”.
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