Il ministro Lollobrigida a Direzione Nord-Est: “Innovazione, qualità e giovani sono la chiave dell’agricoltura italiana”
Investimenti record, export in crescita e filiere rafforzate: l’agricoltura italiana al centro della strategia del governo
Il ministro Lollobrigida a Direzione Nord-Est: “Innovazione, qualità e giovani sono la chiave dell’agricoltura italiana”
Si è svolta a Padova il 20 ottobre la prima edizione di Direzione Nord-Est, evento che ha riunito ministri, amministratori e imprenditori per discutere di sviluppo territoriale e futuro dell’economia italiana. Tra gli ospiti principali, il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha tracciato un bilancio del settore e illustrato le priorità del governo.
Lollobrigida: “Il Veneto è un modello di pragmatismo e qualità”
Aprendo il suo intervento, Lollobrigida ha elogiato il Veneto per la sua capacità di unire tradizione, innovazione e concretezza: “Il Veneto è una regione straordinaria, forse la più pragmatica d’Italia. Qui si lavora tanto, con attenzione alla qualità e alle tradizioni che legano le produzioni al territorio. E i risultati lo dimostrano.”
Il ministro ha poi raccontato la sua esperienza tra gli stand della fiera, dove ha potuto constatare l’eccellenza delle imprese locali: “Ho visitato uno stand veneto di macchine per la ristorazione che eccelle in Italia e nel mondo: il 55% della produzione resta nel nostro Paese e il 45% viene esportato. Le nostre macchine costano mediamente più di quelle prodotte altrove, ma continuano a essere scelte perché sono più affidabili e sostenibili. E quando parlo di sostenibilità, non mi riferisco solo a quella ambientale, ma anche a quella produttiva: dove non si crea ricchezza, è difficile parlare di diritti.”
Dazi, export e il valore del made in Italy
Affrontando il tema delle tariffe e delle politiche commerciali, il ministro ha evidenziato come il comparto agroalimentare italiano sia più solido rispetto ad altri settori: “Nell’agroalimentare temiamo i dazi meno di altri comparti perché i nostri prodotti si collocano in una fascia premium, non sensibile al prezzo. Gli Stati Uniti sono il nostro primo mercato di riferimento, ma anche dove esistono barriere, la qualità ci difende. I veri pericoli vengono da chi descrive il vino come un veleno: la cattiva comunicazione danneggia più di qualsiasi dazio.”
Ha poi spiegato come la forza del sistema italiano stia nel posizionamento sul segmento alto del mercato: “L’Italia ha scelto di produrre con costi più alti rispetto ad altri Paesi, ma con standard qualitativi infinitamente superiori. È una scelta che ci premia: i consumatori nel mondo riconoscono nella nostra produzione qualità e benessere. È anche per questo che abbiamo candidato la cucina italiana a patrimonio immateriale dell’UNESCO: non rappresenta solo la ristorazione, ma un intero modello culturale, economico e sociale.”
Innovazione, ricerca e stabilità di governo
Parlando della manovra economica, Lollobrigida ha sottolineato l’importanza della stabilità e della pianificazione di lungo periodo: “Il nostro governo è oggi il terzo più longevo della storia repubblicana. L’Italia ha avuto 68 governi in meno di ottant’anni, e l’instabilità ha spesso portato a scelte di consenso immediato. Noi invece abbiamo scelto di pianificare sul lungo periodo, tagliando provvedimenti come il reddito di cittadinanza, che allontanavano dal lavoro. Oggi i dati parlano da soli: +228mila posti in un anno, il massimo storico dell’occupazione italiana. È il risultato di una strategia che investe su produttività e stabilità, non sull’assistenzialismo.”
Sul piano agricolo, Lollobrigida ha quindi rivendicato gli investimenti record del governo: “L’Istat ci riconosce come il governo che ha investito più risorse nel sistema agricolo nella storia repubblicana. Quest’anno il settore cresce del 2%, e per la prima volta l’Italia supera Francia e Germania per valore aggiunto. Stiamo investendo sulla ricerca e rimettendo al centro il CREA, il nostro istituto pubblico di riferimento, che abbiamo rinnovato nel management per renderlo più efficace e meno autoreferenziale. La ricerca deve essere libera, ma orientata alle necessità del Paese.”
Il ministro ha poi ricordato le misure per l’innovazione tecnologica e il sostegno alle filiere: “Abbiamo investito 700 milioni in due anni sulle nuove macchine agricole, sostenendo sia quelle ad alta sostenibilità ambientale sia quelle che rendono più efficienti i processi produttivi tradizionali. Inoltre, abbiamo triplicato i fondi del PNRR per le filiere, portandoli a quattro miliardi: così diamo equilibrio all’intera catena produttiva, dal produttore primario fino alla distribuzione, garantendo un giusto reddito a chi lavora la terra.”
“A Osaka nove ore di fila per il Padiglione Italia: la nostra attrattività è enorme”
Riflettendo sull’immagine internazionale del Paese, Lollobrigida ha ricordato il successo del Padiglione Italia all’Expo di Osaka: “Quest’anno il nostro padiglione è stato premiato come il migliore su oltre duecento. Rappresentava il sistema Italia nel suo insieme: arte, agricoltura, artigianato, industria, enogastronomia. I visitatori hanno fatto file di nove ore per entrare e di cinque ore per mangiare una pizza. È la dimostrazione che la nostra produzione non ha confini.” Ha poi aggiunto: “Quando abbiamo chiesto a Eataly di investire su quel padiglione, c’era timore che non sarebbe stato sostenibile economicamente. Invece è stato un successo anche commerciale, segno che l’attrattività dell’Italia è intatta. È per questo che abbiamo voluto candidare la cucina italiana a patrimonio UNESCO: rappresenta non solo un’eccellenza gastronomica, ma un modello di vita che unisce gusto, cultura e convivialità. Nel mondo, ‘made in Italy’ significa bello, buono, di qualità — e anche da comprare. Ed è così che si crea ricchezza vera: sostenendo le imprese, perché dalla loro crescita deriva anche quella del Paese.”
Giovani, formazione e servizio civile in agricoltura
In chiusura, Lollobrigida ha parlato del rapporto tra giovani e agricoltura, denunciando una cultura formativa che spesso svaluta le scuole tecniche: “Abbiamo commesso un errore nel legare l’ascensore sociale solo alla formazione umanistica. Le scuole agrarie e alberghiere sono scuole di eccellenza, che formano professionisti pronti a entrare nel mondo del lavoro. Dobbiamo far capire che accompagnare la passione dei giovani verso queste strade è una scelta intelligente, che dà prospettive concrete e valorizza il talento.”
Il ministro ha poi raccontato l’esperienza del servizio civile in agricoltura, rilanciato dal suo dicastero dopo vent’anni di inattività: “Era stato istituito nel 2001, ma nessuno l’aveva mai attuato. Lo scorso anno abbiamo avviato il primo bando con mille posti e 1.500 domande; quest’anno le richieste sono salite a 4.500. È la prova che i giovani vogliono impegnarsi in un settore che unisce economia e tutela ambientale. E chi partecipa avrà anche il 15% di priorità nei concorsi pubblici, come riconoscimento del servizio svolto.”
Infine, ha concluso con un appello al valore del lavoro agricolo: “Qualcuno ha parlato di sfruttamento, ma la risposta dei giovani è stata chiarissima. Vogliono essere protagonisti, non spettatori. E i primi custodi del territorio sono proprio i nostri imprenditori agricoli: difendono l’ambiente, la bellezza e la ricchezza dell’Italia.”