Garlasco, accertamenti sui conti di Venditti già a maggio. Il legale: "Non è emerso nulla". Pronto il ricorso

La Procura di Brescia indaga sull’ex procuratore di Pavia per presunte somme ricevute in cambio dell’archiviazione di Sempio. Domenico Aiello, avvocato di Venditti: "Accertamenti già a maggio, se ci fossero movimenti, sarebbero emersi"

di Roberto Servio

Mario Venditti (fonte: Tgcom24)

Milano

Garlasco, accertamenti sui conti di Venditti già a maggio. Il legale: "Non è emerso nulla"

"La Procura di Brescia ha disposto accertamenti bancari su Mario Venditti e non è emerso nulla, altrimenti lo avremmo trovato nel decreto di perquisizione". Lo afferma all’AGI l’avvocato Domenico Aiello, legale dell’ex procuratore di Pavia indagato per corruzione in atti giudiziari nell’ambito del caso Garlasco. Le verifiche, svolte lo scorso maggio, hanno dato esito negativo. L’inchiesta, tuttavia, resta aperta: i carabinieri e la Guardia di Finanza hanno effettuato perquisizioni a carico di nove persone, ipotizzando che Venditti abbia ricevuto denaro per favorire l’archiviazione di Andrea Sempio, all’epoca indagato per l’omicidio di Chiara Poggi.

La difesa di Venditti prepara il ricorso al Riesame

La difesa dell'ex procuratore  impugnerà il provvedimento di perquisizione e sequestro eseguito venerdì. L'avvocato Aiello sta preparando il ricorso al Riesame contro il decreto. Venditti si è dichiarato innocente, affermando di non avere mai preso denaro in tutta la sua carriera

I “pilastri” dell’accusa verso l'ex procuratore Venditti

L’inchiesta di Brescia si regge su quattro elementi: un appunto manoscritto, contatti considerati “opachi”, chat recuperate e movimenti bancari giudicati “anomali” in capo ai familiari di Sempio. È proprio tra le mura di casa Sempio che il 14 maggio scorso sono stati sequestrati alcuni biglietti, tra cui uno con la scritta: "Venditti gip archivia x 20.30 euro". Per gli inquirenti quel riferimento si collegherebbe a una presunta corresponsione di 20-30 mila euro in cambio dell’archiviazione disposta nel marzo 2017 dal gip Fabio Lambertucci su richiesta di Venditti.

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La difesa della famiglia Sempio

Giuseppe Sempio, padre di Andrea, ha riconosciuto la propria grafia ma ha offerto una diversa interpretazione: "Io davo i soldi agli avvocati per le pratiche, io portavo la busta e loro si arrangiavano. Avevamo tre avvocati, li dovevamo pagare, non potevo portargli le caramelle". La difesa si divide anche sul significato dell’appunto. Se l’avvocato Massimo Lovati non esclude l’uso di contanti nei pagamenti, la collega Angela Taccia ha ridimensionato la portata della scritta: "L’appunto si riferisce a 20-30 euro, non a 20-30 mila. Somme così esigue sono spesso collegate a marche da bollo o diritti di copia".

I tempi dell’archiviazione

Altro nodo al centro delle indagini è la tempistica. L’appunto risale a febbraio 2017, quando l’archiviazione sembrava lontana. In realtà, già a gennaio 2017 alcune agenzie avevano ipotizzato la richiesta di chiudere il fascicolo su Sempio, che sarebbe poi arrivata il 15 marzo e accolta pochi giorni dopo dal gip Lambertucci.

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