Garlasco, Andrea Sempio: “Sì, lo scontrino del parcheggio l’ho preso io"
Il 37enne, oggi indagato per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi, parla a Chi l’ha visto?. Il suo legale: “Quello scontrino è un mero indizio, non una prova”
Garlasco, Andrea Sempio: “Sì, lo scontrino del parcheggio l’ho preso io"
“Sì, certo: lo scontrino l’ho preso io”, ha dichiarato Andrea Sempio, intervistato da Chi l’ha visto?, in onda mercoledì 22 ottobre. Il riferimento è al biglietto del parcheggio di Vigevano della mattina del 13 agosto 2007, giorno in cui venne uccisa Chiara Poggi. “Non c’è alcun dubbio su questo”, ha precisato il 37enne, oggi indagato per concorso in omicidio nell’ambito delle nuove indagini sul delitto di Garlasco.
Nel corso dell’intervista, Sempio ha aggiunto: “Sarebbe stata una cosa migliore se avesse destato sospetti all’epoca, così le autorità avrebbero potuto cercare nelle telecamere della piazza di Vigevano se effettivamente c’era una ripresa di me quella mattina. Forse sarebbe stato meglio per me se avesse destato più interesse in quel momento. A parte che lo scontrino me lo hanno chiesto un anno dopo e di video non ce n’erano più”.
Il legale: “Lo scontrino? Ha un valore probatorio minimo”
A commentare le dichiarazioni del suo assistito è l’avvocato Liborio Cataliotti, che ridimensiona l’importanza del reperto. “Quello scontrino, quand’anche fosse un alibi, è un mero indizio e non una prova”, ha dichiarato il legale. “Che valore probatorio vogliamo dare a tutto questo bailamme? Nella migliore delle ipotesi, dal punto di vista dell’accusa, pochissimo”.
Cataliotti ha inoltre ricordato che, nel 2008, quando Sempio consegnò il documento, “non era indagato, e quindi era improprio definirlo un alibi”. Solo oggi, dopo la sua iscrizione nel registro degli indagati, quel dettaglio è stato rivalutato dagli inquirenti. “Ora – conclude l’avvocato – sarà la magistratura a stabilire che peso dare a quello scontrino, ma non può certo essere considerato una prova determinante”.