Garlasco, l’ex carabiniere Spoto: “Intercettazioni trascritte di fretta, Venditti voleva archiviare"
Garlasco, nei verbali le pressioni del procuratore Mario Venditti sull'ex carabiniere Giuseppe Spoto che ammette: “Trascrizioni fatte in fretta, possibile qualche inesattezza”. Sul pagamento: “Per me era destinato ai legali”
Mario Venditti (fonte: Tgcom24)
Garlasco, l’ex carabiniere Spoto: “Intercettazioni trascritte di fretta, Venditti voleva archiviare"
Nuovi dettagli sull’inchiesta bresciana che coinvolge l’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, accusato di aver archiviato il caso Garlasco in cambio di denaro. L’ex carabiniere Giuseppe Spoto, sentito come testimone, ha dichiarato che Venditti gli chiese di trascrivere “in tutta fretta” le intercettazioni dei Sempio “perché gli servivano subito per fare l’archiviazione”. Spoto riconosce che “qualche inesattezza” nelle trascrizioni è possibile e sostiene che il riferimento al pagamento “dei signori lì” riguardasse solo “i legali”.
“Ricordo comunque che le intercettazioni mi venne chiesto in tutta fretta di trascriverle, tanto è vero che le feci in uno o due giorni, perché il dottor Venditti disse che gli servivano subito le intercettazioni per fare l’archiviazione”. Lo ha messo a verbale il 26 settembre Spoto, sentito come testimone dagli investigatori della Guardia di Finanza di Brescia e Pavia e dai carabinieri di Milano. Le sue parole compaiono nel fascicolo d’indagine a carico dell’ex procuratore pavese Mario Venditti. L’ex carabiniere ha ricordato in particolare “l’intercettazione avvenuta dopo l’interrogatorio dove padre e figlio si confrontavano su ciò che avevano detto”, spiegando che “era rilevante perché parlavano dell’interrogatorio”.
“Quei signori lì? Si parlava dei legali”
A Spoto è stato chiesto anche di commentare la celebre intercettazione in cui Giuseppe Sempio, padre di Andrea, affermava che bisognava “pagare quei signori lì”. “Per come la leggo io – ha risposto Spoto – si riferiva al pagamento dei legali”. Una versione che ricalca quanto sostenuto dagli stessi familiari Sempio, sentiti nei giorni scorsi: secondo loro, i soldi prelevati nel gennaio 2017 sarebbero serviti solo a coprire le parcelle degli avvocati.
“Dovevo far perdere tempo a Sempio per installare le cimici”
Spoto ha anche raccontato le modalità operative con cui vennero installate le cimici sull’auto dei Sempio: “Quando furono piazzate le intercettazioni sulla macchina dei Sempio, c’erano un tecnico e il maresciallo Scoppetta”, ha spiegato, riferendosi all’ex sottufficiale poi condannato nel processo ‘Clean 2’. “Quell’ora che passò dalla mia visita a Sempio fino alla notifica dell’invito a comparire – ha aggiunto – fu dovuta al fatto che dovevo far perdere tempo a Sempio, per l’intervento sulle cimici da mettere di nascosto”.
“Non sapevo nulla dei contatti tra Sapone e Sempio”
Nel verbale si legge anche che Spoto è stato interrogato sui presunti contatti tra il collega Silvio Sapone e la famiglia Sempio prima della notifica dell’invito a comparire. “No, Sapone non mi ha mai detto nulla”, ha dichiarato. Infine, l’ex carabiniere ha manifestato sorpresa per l’indagine in corso: “Vorrei ora dire che per me stamattina è stata una brutta sorpresa e mai mi sarei immaginato che fosse per tale questione. Per me fu solo un’indagine”.
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