Garlasco: chi è Mario Venditti, l’ex procuratore che archiviò (due volte) Sempio

Il magistrato, oggi in pensione, anche in recenti uscite pubbliche ha difeso le sue scelte: "Andrea Sempio con l’omicidio di Chiara Poggi non c’entra nulla". Oggi è indagato per corruzione

di Giorgio d'Enrico

Mario Venditti (fonte: Tgcom24)

Milano

Mario Venditti, ex procuratore capo di Pavia, è il magistrato che nel 2017 e nel 2020 chiese e ottenne l’archiviazione per Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, oggi nuovamente indagato per l’omicidio di Garlasco. In pensione dal 2024, Venditti già negli scorsi mesi è tornato al centro del dibattito giudiziario difendendo il suo operato: "Non emerse nulla che potesse collegare Sempio al delitto". Nel maggio 2025, attraverso il suo legale, ha ricordato che le archiviazioni furono motivate dalla “inservibilità della prova scientifica” e dall’assenza di riscontri

Garlasco: chi è Mario Venditti, l’ex procuratore che nel 2017 e nel 2020 archiviò Sempio

Mario Venditti è stato procuratore capo di Pavia fino al 2024. Nel suo percorso professionale ha seguito alcune delle vicende più delicate della cronaca giudiziaria lombarda, ma il suo nome è legato soprattutto al caso di Garlasco. Dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi, si trovò a gestire un fascicolo parallelo su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, originato da un esposto presentato dalla difesa Stasi.

Nel 2017, al termine di una nuova fase di indagini, Venditti chiese e ottenne l’archiviazione per Sempio. Lo stesso accadde nel 2020, quando una nuova informativa dei Carabinieri — che segnalava presunte “anomalie” nelle precedenti indagini — non produsse elementi concreti. In entrambi i casi il Gip accolse la richiesta di archiviazione. Oggi Venditti è presidente del cda del casino di Campione.

Le dichiarazioni di Venditti a Quarto Grado: "Sempio non c'entra assolutamente nulla"

Intervistato negli scorsi mesi da Quarto Grado, Venditti ha chiarito la sua posizione: "Premetto, non mi sono mai occupato delle indagini su Alberto Stasi, la mia inchiesta su Andrea Sempio risale al 2016. Fu la madre di Stasi a presentare una denuncia contro Sempio, ma non sono mai emersi elementi per procedere, né nelle intercettazioni né in tutto il resto". Venditti aveva spiegato che nel 2020 gli erano bastati solo 21 secondi per archiviare la posizione di Sempio.

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L’ex procuratore ricordò di aver interrogato Sempio concentrandosi su tre punti specifici: lo scontrino del parcheggio di Vigevano, tre chiamate a casa Poggi la settimana prima dell’omicidio e le verifiche sul DNA. Ma ribadì: "Andrea Sempio con questo omicidio non c’entra assolutamente nulla, sulla scena del crimine c’era solo una persona e non era lui".

L'ex procuratore Venditti e le prime indagini su Sempio: "Prove scientifiche inservibili"

Con l’apertura della nuova inchiesta della Procura di Pavia, che ha rimesso in discussione quelle archiviazioni, Venditti ha affidato al suo legale Domenico Aiello una nota per difendere la correttezza delle scelte del passato. Secondo l’ex procuratore, non diede seguito agli accertamenti richiesti allora perché i consulenti del Ris avevano attestato "l’inservibilità e infruttuosità della prova scientifica dedotta". La presenza di DNA sotto le unghie di Chiara Poggi, oggi attribuita a Sempio, era stata ritenuta nel 2017 non utilizzabile.

Venditti ha anche sottolineato che le archiviazioni non furono mai una decisione solitaria: "Formulai una corposa e motivata istanza di archiviazione ad altro magistrato giudicante del competente ufficio Gip, che la accolse decretando la conclusione dell’indagine".

Intervistato dalla giornalista di Rai 3 Francesca Ronchin, ha respinto l’idea di aver archiviato "troppo in fretta": "Il cuore del problema è se erano emersi elementi per sostenere che Sempio era autore dell’omicidio, e questi elementi non sono emersi". Di fronte all’osservazione che in alcuni passaggi sembrava che l’indagato si sentisse "più protetto che inquisito", l’ex procuratore ha ribattuto: "Questo non è vero". E incalzato sulle "ombre" ancora presenti nel caso, ha risposto con ironia: "Sì, ci sono delle anomalie, ma non sono quelle a cui fa riferimento lei. E non lo dico neanche sotto tortura".

Oggi, secondo quanto rivelato dai social del Tg1, Venditti sarebbe indagato per possibile corruzione in atti giudiziari.

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