Garlasco, l'ex procuratore Venditti di nuovo nel mirino. Al setaccio pc e cellulari, i legali: “Sequestri illegittimi, pronti al riscorso”
L’ex procuratore di Pavia al centro dell’inchiesta sulla presunta corruzione legata all’archiviazione Sempio. La difesa prepara un nuovo ricorso
Mario Venditti
Garlasco, l'ex procuratore Venditti di nuovo nel mirino. Al setaccio pc e cellulari, i legali: “Sequestri illegittimi, pronti a un nuovo riscorso”
Non si ferma la battaglia legale di Mario Venditti, l’ex procuratore aggiunto di Pavia oggi alla guida del Casinò di Campione d’Italia. Dopo che il Tribunale del Riesame di Brescia aveva annullato il primo sequestro dei suoi dispositivi elettronici, la Procura bresciana ha emesso un nuovo decreto, notificato lunedì 27 ottobre. Ma la difesa dell’ex magistrato, rappresentata dall’avvocato Domenico Aiello, è pronta a impugnare anche quest’ultimo provvedimento. Secondo la tesi difensiva, il sequestro di telefoni, pc e tablet sarebbe “ingiustificato e sproporzionato”. Il ricorso sarà depositato nei prossimi giorni al Tribunale del Riesame.
L’inchiesta sulla presunta corruzione e i legami con il caso Sempio
Venditti è indagato per corruzione in atti giudiziari: secondo i pm di Brescia, nel 2017 avrebbe favorito Andrea Sempio – allora indagato per l’omicidio di Chiara Poggi – in cambio di denaro o altri benefici economici. Gli inquirenti ritengono che nei 27 dispositivi sequestrati a Venditti e a due ex carabinieri della polizia giudiziaria pavese, Silvio Sapone e Giuseppe Spoto (non indagati), possano trovarsi elementi utili a ricostruire presunti passaggi di denaro o contatti anomali con la famiglia Sempio.
Pc e smartphone al setaccio: due mesi di analisi
Carabinieri e Guardia di Finanza hanno già avviato la copia forense di tutto il materiale: computer, cellulari, chiavette usb e schede di memoria. L’obiettivo è individuare e-mail, messaggi, fotografie o file che possano documentare rapporti illeciti. Secondo la Procura, serviranno almeno due mesi per completare l’analisi. Gli investigatori bresciani cercano tracce di “linguaggi criptici”, pseudonimi e riferimenti indiretti a denaro o incontri sospetti, anche attraverso vecchie notifiche dei messaggi cancellati.
La difesa accusa: “Regole violate, serve chiarezza”
L’avvocato Aiello ha già inviato una lettera al ministro della Giustizia Carlo Nordio denunciando “l’assenza di garanzie e regole certe” nelle procedure adottate dai magistrati bresciani. Secondo la difesa, i sequestri sarebbero stati rinnovati “per motivi formali” dopo l’annullamento del Riesame, aggirando così la decisione del tribunale.