Garlasco, il Riesame annulla i sequestri di pc e cellulari di Venditti. E l'ex procuratore medita di denunciare i pm pavesi

Il Tribunale del Riesame di Brescia ha annullato il decreto di perquisizione e sequestro dei dispositivi elettronici a carico dell'ex procuratore Mario Venditti e del pm Pietro Paolo Mazza, accusati di corruzione e peculato

di Roberto Servio

Mario Venditti

Milano

Garlasco, il Riesame annulla i sequestri di pc e cellulari di Venditti e Mazza

Il Tribunale del Riesame di Brescia ha annullato il decreto di perquisizione e sequestro dei dispositivi elettronici a carico dell'ex procuratore Mario Venditti e del pm Pietro Paolo Mazza nell'ambito dell'inchiesta 'Clean 3' in cui sono accusati di corruzione e peculato. E' stato quindi accolto il ricorso presentato dagli avvocati Massimo Dinoia per Mazza e Domenico Aiello per Venditti. 

Venditti e Mazza sono accusati dalla Procura bresciana di avere ricevuto "varie utilita'" tra le quali pranzi e sconti per automobili quando lavoravano a Pavia. Nel ricorso, Dinoia sottolineava tra le altre cose che la Procura avesse utilizzato parole in teoria per cercare spunti investigativi ai fini dell'indagine ma che in realta' che non hanno nessuna attinenza con le ipotesi di reato di corruzione e peculato per avere ricevuto pranzi e prezzi di favore per il noleggio di auto dai titolari della societa' Esitel che svolse anche le intercettazioni su Andrea Sempio nel 2017. 

Il collegio, presieduto da Gianluca Pagliuca, si era riservato di decidere nell'udienza del 29 ottobre scorso. I giudici hanno ordinato la restituzione di "tutti i beni sequestrati, unitamente ai dati eventualmente estrapolati dagli stessi". I sequestri erano stati eseguiti il 9 ottobre.

Venditti medita di denunciare i pm di Pavia

L'ex procuratore "sta valutando l'ipotesi di presentare una denuncia per falso ideologico" a carico dei titolari del fascicolo in cui e' indagato Andrea Sempio. Lo ha annunciato il suo legale, Domenico Aiello. "E' indubbio che nel capo d'imputazione c'e' una falsa rappresentazione perche' sono indicate due persone in concorso quando la Cassazione ha detto che c'era solo un assassino e una sola persona sulla scena del crimine - spiega Aiello -. Io non sono contrario alla correzione di un errore giudiziario ma quando c'e' questo tipo di errore lo si deve fare tramite la revisione".

  
"Sistema Pavia": il secondo stop alle indagini del Riesame

Quello di oggi e' il secondo 'stop' che arriva dal Riesame di Brescia alle indagini della Procura guidata da Francesco Prete. Nei giorni scorsi, aveva gia' annullato i decreti di perquisizione sempre a carico di Venditti e dei due ex carabinieri Giuseppe Spoto e Silvio Sapone (non indagati) nell'ambito del filone legato al delitto di Garlasco in cui l'ex procuratore di Pavia e' indagato perche', secondo l'accusa, avrebbe preso soldi per chiedere l'archiviazione di Andrea Sempio nel 2017. 
  
L'annullamento dei sequestri di oggi e' relativo a un'altra inchiesta che vede sempre coinvolto Venditti seppure in uno scenario diverso. Le motivazioni delle decisioni non sono ancora note in nessuno dei due casi. Nel suo ricorso accolto oggi, i legali Dinoia e Testa avevano sostenuto che le parole chiave indicate dalla Procura avessero costituito una sorta di "cavallo di Troia" per indagare sui procedimenti gestiti da Mazza andando ben oltre le ipotesi di reato e rendendo invalido il decreto.
  
Tra queste parole chiave c'erano: 'Alberto Marchesi, un imprenditore arrestato nei mesi scorsi per irregolarita' in appalti pubblici e noto anche per essere stato compagno di cella del nipote di Flavius Savu, l'ex latitante rumeno che avrebbe avallato un collegamento tra l'omicidio di Chiara Poggi e giri di pedofilia e satanici al santuario della Bozzola; Angelo Ciocca, l'ex europarlamentare leghista; Diasorin, la compagnia farmaceutica sulla quale indago' Mazza ma che, non per questo, e' la tesi dei legali, aveva legami con l'inchiesta sul 'Sistema Pavia'. 

E ancora le parole 'Saint Vincent' e 'Campione d'Italia' che per la difesa non toccano le accuse dell'inchiesta 'Clean 3' nonostante Venditti sia stato dopo la pensione presidente del Casino' di Campione d'Italia. 
  

Venditti: "La Procura di Brescia ha falsificato le carte per perquisirmi"

Ma Venditti ha parole durissime anche per i pm bresciani: "La Procura di Brescia, pur di perseguire l'obiettivo di sottopormi ad una perquisizione infamante e ad un sequestro punitivo ed espormi in questo modo al pubblico ludibrio dopo oltre 40 anni di carriera specchiata, non ha esitato a falsificare le carte affermando nel decreto dell'8 ottobre 2025 che avrei sostanzialmente acquistato autovetture a titolo gratuito ovvero a prezzi inferiori a quelli di mercato, contrariamente a quanto già da luglio 2025 relazionava la Guardia di Finanza". Lo scrive in una nota l'ex procuratore.  "Ho tanta rabbia in corpo - scrive Venditti -. Il risultato ottenuto oggi, certamente positivo, anche per il contesto, non elimina il rammarico ed il grave sconforto che deriva da quanto sto immotivatamente subendo". 

  

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