Garlasco, sulla impronta 10 non sono state trovate tracce di sangue
L'esito della prima giornata di analisi dell'incidente probatorio: manca l'intonaco dell'impronta 33 e sinora non sono state trovate tracce di sangue. Lo scontro tra consulenti sul verbale di sequestro della spazzatura. Nuovo round il 19 giugno
Garlasco, sulla impronta 10 non sono state trovate tracce di sangue
Giorno uno dell'incidente probatorio nell'ambito della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco. L'ultima novità emersa nella serata di martedì 17 giugno riguarda la cosidetta traccia 10, impressa sul lato interno della porta d’ingresso della villetta di via Pascoli. L'esito delle analisi è già noto: non è stato rilevato sangue. Un’assenza significativa, ma non definitiva: sarà infatti necessario un secondo test per escludere del tutto la presenza di materiale ematico.
Sulle impronte analizzate finora non sono state trovate tracce di sangue
Nella lunga giornata di martedì sono state inoltre esaminate oltre metà delle circa trenta impronte repertate anni fa. Le analisi, condotte su fogli di acetilato (e non su fascette para-adesive come inizialmente ritenuto), hanno finora dato esito negativo all’Obti test, il metodo più affidabile per individuare sangue umano. Per la dozzina di impronte rimanenti, l’appuntamento è fissato per domani, giovedì 19 giugno, quando i consulenti delle parti – tra cui quelli del nuovo indagato Andrea Sempio, del condannato Alberto Stasi e della famiglia Poggi – riprenderanno il lavoro.
L'intonaco dell'impronta 33 attribuita a Sempio è irreperibile
Ma il primo giorno ha riservato anche sorprese poco rassicuranti sul piano probatorio. Uno dei reperti chiave, l’intonaco con l’impronta 33, è risultato irreperibile. Il campione, staccato nel 2007 dal muro della villetta, nei pressi del punto in cui fu trovato il corpo di Chiara, era già risultato negativo all’Obti test all’epoca. Ma la Procura e la difesa Stasi volevano riesaminarlo, anche alla luce della possibile attribuzione ad Andrea Sempio. La sua assenza – il frammento non figura in nessuno degli scatoloni repertati – rende ormai impossibile qualsiasi nuovo accertamento.
Garlasco, scontro tra consulenti sul verbale di sequestro della pattumieri di casa Poggi
Altro fronte critico, la questione della pattumiera di casa Poggi. Il sacchetto azzurro, rimasto per mesi nell’abitazione dopo il delitto, è finito al centro di una polemica accesa tra i consulenti: per alcuni mancava il verbale di sequestro, per altri il contenuto non doveva essere esaminato. Alla fine il verbale è stato rintracciato, ma il contenuto dello scatolone – mai aperto fino a ora – sarà oggetto del prossimo incontro. Anche qui, le difese chiedono di poter scattare foto direttamente, come già fatto dai periti nominati dal gip Daniela Garlaschelli.
Mentre fuori dalla Questura si affollavano cronisti e curiosi, all’interno si è lavorato per oltre sette ore tra analisi tecniche e tensioni procedurali. La scena del crimine del 2007 torna così sotto la lente, in un clima che alterna speranze di chiarimento a nuove incertezze.
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DELLA SEZIONE MILANO