Giovani Democratici di Milano, tra ombre di tesseramenti irregolari e litigiosità interne

Richiamo scritto per Lorenzo Pacini per alcune irregolarità su 12 tessere di partito. Una questione trascurabile, ma indicativa del clima litigioso e di costante tensione tra i giovani del Pd milanese

di Fabio Massa

Lorenzo Pacini

Milano

Giovani Democratici di Milano, tra ombre di tesseramenti irregolari e litigiosità interne

Estate turbolenta tra i Giovani Democratici milanesi, la parte storicamente più vitale dei dem sotto la Madonnina e non solo. Cosa è successo? Secondo quanto possiamo apprendere, Lorenzo Pacini, pugnace assessore del Municipio 1 e mancato consigliere regionale per un pugno di preferenze, ha ricevuto un richiamo scritto e uno dei suoi "uomini" è stato sospeso. Il motivo? Sarebbero state riscontrate irregolarità su 12 tessere di partito a cui mancavano i dati. Il contesto è quello delle elezioni per la segreteria della "giovanile", tenutesi ad aprile. Ha vinto Martina Sinatori, 22 anni. Il suo competitor, sopravanzato di oltre 15 punti al congresso per sceglierla, era Niccolò Orlando. I due esponenti hanno "gruppi" bene organizzati alle spalle. La Sinatori era sostenuta da Paolo Romano, ex segretario dei GD e ora consigliere regionale. Orlando invece è stato supportato da Pacini. Il divario è stato tale da rendere comunque irrilevante il contributo delle 12 tessere finite sotto i riflettori. 

Ma la vicenda è comunque indice di una certa litigiosità, in una vicenda che ha tutti i crismi della certezza perché sono intervenuti anche i probiviri. Al netto del problema in sé, che resta decisamente trascurabile, la riflessione è sul clima di costante tensione nei giovani del Pd. Non solo a Milano. Nelle elezioni regionali della giovanile dello scorso anno in Sicilia furono 120 le tessere false (LEGGI QUI). Insomma, parte vitale del Pd sicuramente sì. Ma pure senza pace...

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