Guerriglia in Stazione Centrale, la Lega: "Sala inviti gli agenti feriti a Palazzo Marino"
Il capogruppo milanese del Carroccio Alessandro Verri: "Chi devasta la città non è un manifestante ma un criminale. Rafforzare i controlli sul territorio"
Guerriglia in Stazione Centrale, la Lega: "Sala inviti gli agenti feriti a Palazzo Marino"
Gli scontri avvenuti ieri alla Stazione Centrale di Milano, al termine del corteo pro-Gaza legato allo sciopero generale, hanno trasformato il cuore della città in un campo di battaglia, causando danni e decine di feriti tra le forze dell’ordine. I manifestanti violenti hanno tentato di forzare gli ingressi della Stazione, lanciando oggetti contundenti, fumogeni e bottiglie contro la polizia e i carabinieri, distruggendo vetrate, arredi urbani e provocando allagamenti e devastazioni. Il bilancio ufficiale parla di circa 60 agenti feriti, di cui 23 già refertati in ospedale, oltre a numerosi fermati tra i partecipanti agli scontri.
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Verri (Lega): "Chi devasta la città non è un manifestante ma un criminale"
Il capogruppo della Lega a Palazzo Marino Alessandro Verri commenta: "Questi non sono episodi di protesta civile, ma veri e propri atti di delinquenza organizzata che nulla hanno a che vedere con la libertà di manifestare. Chi devasta la città e aggredisce chi la difende non è un manifestante, ma un criminale. Come Capogruppo della Lega in Consiglio Comunale condanno con la massima fermezza quanto accaduto e rivolgo un appello al Sindaco e alla Giunta affinché sia riconosciuto pubblicamente il valore delle forze dell’ordine che hanno difeso Milano. Gli agenti feriti devono essere invitati ufficialmente a Palazzo Marino per ricevere un tributo solenne, simbolo della lotta quotidiana contro chi sceglie la violenza".
"Allo stesso tempo - conclude Verri - è indispensabile rafforzare i controlli sul territorio, sostenere con mezzi adeguati le forze dell’ordine e collaborare con la magistratura per identificare e perseguire i responsabili. Milano deve restare una città sicura, libera e rispettosa delle regole. La libertà di espressione è un diritto fondamentale, ma non può trasformarsi in violenza e sopraffazione. Oggi più che mai è necessario schierarsi dalla parte di chi ogni giorno garantisce sicurezza e legalità".