I "maranza" nel corteo pro-Pal: un fenomeno nuovo da indagare
Le rivendicazioni (anche religiose) degli italiani di seconda generazione avranno un impatto enorme in futuro. E a Milano lo stanno già avendo. Il commento
Maranza a Milano
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I "maranza" nel corteo pro-Pal: un fenomeno nuovo da indagare
Pare il solito corteo. Antagonisti, pacifisti sinceri, centri sociali. Sicuramente molte persone scandalizzate da quello che sta succedendo tra Israele e Palestina. Non giudico. Anzi, giudico ma mi tengo il giudizio per me, in questa fase. Sicuramente spaccare vetrine e fare guerriglia non è il modo migliore per manifestare il proprio pensiero e va contro la causa palestinese. Ma non è un pensiero originale, dunque non mi dilungo.
Quello che invece mi ha colpito - e non poco! - è che i giornali oggi parlano di una "connessione" tra antagonisti e "maranza". Maranza. Il maranza è una figura che fino ad oggi connotava uno stile (!?!), e un'ignoranza abissale di fondo e di superficie. Il maranza era un modo per descrivere l'incolto per eccellenza. E invece, come spesso accade, la realtà è più complessa. Ce ne eravamo già accorti in altre occasioni.
Milano e le seconde generazioni: un impatto enorme. Già da oggi
A Milano uno dei fenomeni più sottovalutati è proprio quello delle seconde generazioni. Che si stanno radicalizzando. Sono quelle seconde generazioni che scandalizzarono il mondo per la violenza di gruppo a Capodanno in Piazza Duomo. Sono quelle seconde generazioni che hanno protestato contro i carabinieri nel caso Ramy. Sono seconde generazioni complesse, complicate, che non hanno solo uno scarso gusto nel vestire, ma credi e pensieri che vanno presi in considerazione. E ora quelle seconde generazioni rivendicano le loro origini religiose. Questo avrà un impatto enorme nel futuro, e già lo sta avendo in città. Eppure noi guardiamo le vetrine spaccate e vediamo pro-pal, pacifisti e violenti. Senza capire che c'è qualcosa di più profondo - in quel corteo - che si agita nella nostra gioventù.
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