"Il teatro delle strade" di Enzo Arnone: Milano tra anti-eroi, poesia e autenticità

Alla galleria Litostudio di via Ripamonti una mostra e un libro raccontano la città tra il 1969 e il 1984, attraverso lo sguardo intimo e umano del fotografo Enzo Arnone

di Federico Ughi

"Il teatro delle strade": a Milano la mostra di Enzo Arnone

Milano

Alla galleria Litostudio di Milano apre “Il teatro delle strade. Milano 1969-1984”, mostra fotografica di Enzo Arnone a cura di Thomas Ronchetti, prolungata fino al 20 ottobre. Oltre 15 anni di scatti raccontano una città viva, marginale e autentica, popolata da anti-eroi e giovani ribelli. Un viaggio nella “piccola storia” di Milano, lontano da cliché e immagini patinate, che restituisce dignità e poesia alla vita quotidiana.

"Il teatro delle strade" di Enzo Arnone: Milano tra anti-eroi, poesia e autenticità

Una mostra – e un libro – per raccontare Milano da una prospettiva inedita. E per questo illuminante. Una Milano di anti-eroi, di ribelli. Protagonisti della “piccola storia”, che si affronta e si percorre sulle strade. Spesso all’ombra della “grande storia”, ma non per questo meno viva e meno vera. 

Alla galleria Litostudio di Milano, in via Ripamonti 110, è visitabile “Il teatro delle strade. Milano 1969-1984”, mostra fotografica di Enzo Arnone a cura di Thomas Ronchetti, con apertura che è stata prolungata fino al 20 ottobre. Oltre 15 anni di scatti, dal 1969 al 1984, dedicati ad una città marginale e autentica, lontana da cliché e immagini patinate. Un progetto che restituisce dignità e poesia alla vita quotidiana.

"Il teatro delle strade": due mondi che si incontrano

"Il teatro delle strade" nasce da una selezione d’archivio di progetti analogici inediti, accomunati da una tensione verso la verità quotidiana. Arnone insegue due universi solo apparentemente distanti: da un lato gli ultimi, gli sconfitti, gli anti-eroi “splendenti” che si muovono sul confine tra ironia e malinconia; dall’altro i giovani, vitali e ribelli, incarnazione di un’energia utopica e ancora ingenua. In entrambi i casi, ciò che emerge è la capacità dell’autore di restituire dignità e calore, senza indulgere nel sentimentalismo o nella denuncia. Le sue immagini non politicizzano, ma osservano. Esplorano la diversità e la fragilità dell’essere umano con rispetto e curiosità, costruendo un ritratto collettivo di una città che cambia.


La 'piccola storia' protagonista degli scatti di Arnone

“Questa mostra e il libro che la accompagna possono diventare un classico della fotografia italiana  perché raccontano una Milano completamente diversa e lontana dalle etichette e dai cliché che abbondano sulla città, anche in fotografia - spiega il curatore Thomas Ronchetti -. Arnone esprime una visione personalissima, il suo modo di fotografare è coerente e profondo.” Ronchetti sottolinea anche l’originalità dello sguardo dell’autore: “La sua sensibilità lo porta a separarsi dalla ‘grande storia’ della città, privilegiando la ‘piccola storia’, quella delle persone comuni, che spesso passa inosservata. Ma i protagonisti della ‘piccola storia’ non hanno meno da dire, e in tempi di grandi cambiamenti osservare come trovano la loro dimensione nella società è altrettanto interessante rispetto a uno sguardo più ampio sul nostro sistema sociale". 

Chi è Enzo Arnone

Enzo Arnone, nato a Cortina d’Ampezzo nel 1945 e milanese d’adozione, ha dedicato la propria carriera a un racconto fotografico che intreccia realtà e umanità, restituendo voce a chi vive ai margini. Dopo gli studi tra Venezia e l’Accademia di Brera, si afferma nel mondo dell’editoria e della fotografia commerciale, per poi scegliere la via del reportage e del racconto sociale. Negli anni Settanta e Ottanta, Arnone costruisce una narrazione visiva che attraversa le periferie e il cuore urbano di Milano, tracciando una geografia emotiva di volti e strade. Il suo sguardo si posa sui “personaggi minori” della città: clown, ambulanti, ragazzi, lavoratori, bambini che trasformano i marciapiedi in palcoscenici di umanità.

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