Inchiesta urbanistica a Milano, Scandurra: “Carriera distrutta, ma ho ritrovato il senso della giustizia”

L’architetto milanese, dopo l’annullamento dell’arresto, denuncia la gogna mediatica subita e si interroga su come ricostruire la propria reputazione

di Giorgio d'Enrico
Milano

L’architetto Alessandro Scandurra, coinvolto nell’inchiesta sull’urbanistica di Milano, racconta il dramma personale vissuto durante i giorni ai domiciliari. Il Tribunale del Riesame ha annullato la misura cautelare, ma lui denuncia i danni irreparabili alla carriera e all’immagine professionale.

Inchiesta urbanistica a Milano, Scandurra: “Carriera distrutta, ma ho ritrovato il senso della giustizia”

Il Tribunale del Riesame di Milano ha annullato l’arresto dell’architetto Alessandro Scandurra, disposto nell’ambito dell’indagine sull’urbanistica nel capoluogo lombardo. Una decisione che rappresenta una svolta per il professionista, il quale aveva già fornito chiarimenti dettagliati al giudice per le indagini preliminari tramite memorie difensive.

“Una gogna mediatica devastante”

Scandurra non nasconde la sofferenza: «Sono distrutto. Ho subito una gogna, uno sciacallaggio mediatico. Nessuno mi restituirà i giorni trascorsi ai domiciliari». L’architetto, con oltre trent’anni di carriera alle spalle, definisce l’esperienza come profondamente dannosa sia sul piano professionale sia su quello personale.

La reputazione da ricostruire

Il professionista sottolinea come il suo studio sia stato messo a dura prova e si interroga su chi potrà mai restituirgli credibilità e fiducia dopo quanto accaduto. «Oggi – afferma – ho sentito il senso della giustizia, ma resta il danno enorme alla mia immagine. Mi chiedo chi potrà ricostruire la mia reputazione».

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