Inchiesta urbanistica, Tancredi si difende e ammette: “Le proposte di Marinoni? Con il senno di poi, scelte imbarazzanti”

L’ex assessore all’Urbanistica, ora ai domiciliari, si difende davanti al gip e prende le distanze dalle iniziative dell'ex presidente della Commissione Paesaggio

di Giorgio d'Enrico
Milano

Giancarlo Tancredi, ex assessore del Comune di Milano, ammette davanti al gip che avrebbe dovuto tenere le distanze dalle proposte di Giuseppe Marinoni, presidente della Commissione Paesaggio. Il suo interrogatorio rivela dubbi, tensioni e presunti conflitti d’interesse nel cuore delle scelte urbanistiche della giunta Sala.

Inchiesta urbanistica, Tancredi si difende e ammette: “Le proposte di Marinoni? Con il senno di poi, scelte imbarazzanti”

Giancarlo Tancredi, ex assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, si è difeso con fermezza davanti al gip Mattia Fiorentini nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica che coinvolge anche Giuseppe Marinoni e altri esponenti dell’amministrazione. “Non mi riconosco in nessuno dei capi d’accusa”, ha esordito Tancredi, oggi agli arresti domiciliari, dichiarando di aver sempre operato “in piena buona fede” e “nell’interesse pubblico”, senza mai ricevere vantaggi personali.

Il “nodo Marinoni”: i dubbi dell’ex assessore

Durante l’interrogatorio, Tancredi ha ammesso che, con il senno di poi, avrebbe fatto bene a mantenere le distanze dalle proposte avanzate da Marinoni, in particolare quelle relative ai progetti sui “Nodi e Porte Metropolitane”. “Lo snodo Marinoni poteva creare qualche imbarazzo”, ha detto, riferendosi anche al patrocinio comunale concesso allo studio coordinato dall’architetto, definito dai pm come un “piano regolatore ombra”.

“Predicate bene, ma agite male”

Tancredi ha raccontato di aver richiamato Marinoni e altri membri della Commissione sul rispetto delle regole e sulla necessità di evitare conflitti d’interesse. Citando il caso della “Torre Futura”, progettata dall’architetto Alessandro Scandurra (anch’egli ai domiciliari e all’epoca membro della commissione), l’ex assessore ha dichiarato di aver messo in guardia i colleghi: “Se uno dei vostri membri lavora a un progetto che poi arriva in Commissione, questa cosa non va bene. Avremmo dovuto dare l’esempio alla città”.

La nomina di Marinoni? “Non fu proposta da Sala”

Tancredi ha anche smentito che la nomina di Marinoni alla guida della Commissione Paesaggio fosse stata promossa dal sindaco Giuseppe Sala, anch’egli indagato nell’inchiesta. “La sua candidatura era stata valutata anche con gli uffici, e non c’erano dubbi sulla sua idoneità: era considerato un professionista di livello, esperto di architettura milanese”, ha dichiarato.

Il caso “Pgt ombra” e le accuse della Procura

Al centro dell’indagine c’è anche lo studio “Nodi e Porte Metropolitane 2025”, firmato da Marinoni e patrocinato gratuitamente dal Comune. Per la Procura, si tratterebbe di un progetto parallelo al Piano di Governo del Territorio (Pgt), redatto senza trasparenza e con potenziali vantaggi per alcuni soggetti privati. Tancredi ha spiegato che, al momento del patrocinio, non era consapevole delle implicazioni politiche e tecniche che il progetto avrebbe potuto generare.

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