Israele, Meghnagi: "A Milano aria tossica. La mia rielezione? Sala e Buscemi unici del centrosinistra a chiamarmi"

Walker Meghnagi è stato confermato presidente della comunità ebraica di Milano: "Noi non siamo contro nessuno, ma ovviamente siamo amici di chi ci aiuta a salvaguardarci. A Milano c'è una ferita da ricomporre". L'intervista

di Nicolò Rubeis
Milano

Israele, Meghnagi: "A Milano aria tossica. La mia rielezione? Sala e Buscemi unici del centrosinistra a chiamarmi"

Walker Meghnagi è stato confermato presidente della comunità ebraica di Milano. "Il risultato della mia lista è andato oltre le aspettative. Abbiamo tenuto duro e non abbiamo abbassato la testa davanti all'antisemitismo", commenta con Affaritaliani.it. Negli ultimi anni, secondo Meghnagi, c'è stato "un clima tossico" anche a Milano: "Quando vado a prendere mio nipote di 9 anni a scuola, mi chiede perché ci sono con me i militari con il fucile. Cosa gli dico, che c'è gente che ci vuole ammazzare?". Ad ogni modo, dopo la rielezione "mi ha chiamato il sindaco Sala e mi ha fatto molto piacere. Ma nel centrosinistra milanese nessuno si è fatto sentire, eccetto la presidente del Consiglio comunale Buscemi". Alle prossime comunali "la speranza è che vengano elette persone disponibili al confronto e a incontrarsi".  L'INTERVISTA

Meghnagi, i rapporti tra la comunità e la sinistra sono ai minimi? 
Come diceva il nostro ex grande presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, chi dice di essere antisionista è antisemita e lo ha ribadito anche Sergio Mattarella. Si può manifestare, ci mancherebbe. E si può anche essere contro il primo ministro Netanyahu. Ma abbiamo visto tante persone in piazza con il cappio che cercavano l'ebreo. E questo è inaccettabile. Abbiamo visto politici di sinistra, di parte del Pd e del M5s, urlare nelle piazze. Gianni e Pinotto (Bonelli e Fratoianni, ndr) lasciamoli perdere...Per me non contano niente e non li nomino nemmeno. Se invece volessero, siamo pronti ad accogliere a braccia aperte sia Conte sia Schlein. Anche se sono tre anni che chiediamo alla Schlein di incontrarci e non ci ha mai risposto.  

Dopo la sua elezione la politica milanese l'ha contattata?
Mi ha chiamato Beppe Sala e mi ha fatto davvero molto piacere. Ho ricevuto un messaggio da Elena Buscemi e anche questo mi ha fatto piacere. Mi hanno contattato molte persone  del centrodestra, mentre messaggi da esponenti milanesi di sinistra non ne ho ricevuti. E mi spiace molto. Noi non siamo contro nessuno, ma ovviamente siamo amici di chi ci aiuta a salvaguardarci. 

Ha qualche auspicio in vista delle prossime comunali?
Che vengano elette persone democratiche e non persone che vogliono interrompere un gemellaggio storico come quello che c'è tra Milano e Tel Aviv. Mi auguro che ci saranno consiglieri disponibili a parlare e a incontrarsi, con un buon sindaco e una maggioranza pacifica e aperta al confronto. 

Nel breve termine, invece, cosa le piacerebbe che succedesse? 
Che si ricomponga la ferita che c'è da qualche anno, anche in città, dove c'è un'aria tossica, lo abbiamo visto anche nelle Università di Milano. La democrazia deve essere per tutti. Mio nipote, quando lo vado a prendere a scuola, mi chiede perché ci sono i militari con il fucile. Cosa devo rispondergli? Io ringrazio le forze dell'ordine, perché ci controllano dappertutto. Ma questa non è vita. 

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