Lombardia, Fontana a Bruxelles: “Togliere alle Regioni la gestione dei fondi va contro ogni logica"

Nutrita delegazione lombarda a Bruxelles, Guidesi: “L’UE ascolti la voce delle regioni virtuose”. Cattaneo: “Valorizzare diversità dal basso, non burocrazia dall’alto”

di Roberto Servio

 Convegno ‘Lombardia, Europa: vincere la sfida della competitività’

Milano

Lombardia,  Fontana a Bruxelles: “Togliere alle Regioni la gestione dei fondi va contro ogni logica"

Nella sede del Comitato Europeo delle Regioni, nell’ambito del convegno ‘Lombardia, Europa: vincere la sfida della competitività’, il presidente Fontana ha chiamato a raccolta una platea composta da numerosi europarlamentari e dai principali attori lombardi dell’economia e dell’impresa, giunti a Bruxelles con la delegazione regionale. “È il sistema lombardo che preme sulle istituzioni europee”, ha detto il governatore della Lombardia sferzando l’esecutivo europeo su diversi temi cruciali, a cominciare dal paventato ridimensionamento delle Regioni: “Togliere alle Regioni la gestione dei fondi va contro ogni logica di buonsenso – ha evidenziato Fontana – e penalizza soprattutto sistemi virtuosi come quello lombardo. Regione Lombardia è più efficiente dello Stato italiano e accentrare a Roma la negoziazione e la programmazione delle risorse significherebbe restare invischiati nel pantano e nelle lentezze tipiche del centralismo. La Lombardia ha dimostrato di gestire con efficacia i fondi Ue: l’Europa dovrebbe premiare i territori più meritevoli, e anzi sarebbe opportuno che le risorse comunitarie non spese vengano redistribuite alle Regioni che sanno investire a beneficio dei cittadini”.

Fontana: "Occorre agevolare e non ostacolare il potenziale della Lombardia"

Fontana ha riaffermato il protagonismo della Lombardia sugli scenari globali: “Siamo la prima Regione manifatturiera d’Europa – ha sottolineato il governatore – e motore economico del Continente: occorre agevolare e non ostacolare la competitività che siamo in grado di esprimere. Il nostro ‘sistema lombardo’ nel suo complesso, con il lavoro di squadra tra istituzioni, mondo del lavoro e associazioni di categoria, è unico. ‘Lombardizzare’ il resto del Paese sarebbe auspicabile, perché significherebbe estendere a tutti le buone pratiche attuate in Lombardia, la capacità di mettere a terra gli investimenti, di fare rete con tutti i soggetti, di trovare soluzioni rapide ed efficaci, di innovare e progettare il futuro”. “Per correre però – ha aggiunto il governatore – allentare la morsa della burocrazia è sempre più necessario, così com’è fondamentale che l’Ue corregga gli errori commessi in tema di green deal. Serve pragmatismo, direi pragmatismo lombardo, e non ideologismo”.

Il riferimento del governatore è alle politiche industriali messe in campo dalla Commissione Ue: “Il caso dell’automotive è emblematico – ha aggiunto Fontana – e racconta di un settore sostanzialmente distrutto da scelte ideologiche folli: la Lombardia è stata la prima a lanciare l’allarme con l’assessore Guidesi. Ora occorre correggere la rotta e lavorare alle politiche ambientali con un sano gradualismo, rispettando principi di sostenibilità economica e sociale”. 

Guidesi: "Puntiamo a mantenere il nostro primato"

“La Lombardia – ha dichiarato l’assessore allo sviluppo economico Guido Guidesi – è la prima regione manifatturiera d’Europa e, in quanto tale, sente la responsabilità di portare la voce del proprio ecosistema produttivo dentro il dibattito europeo. Ritengo che l’Europa non possa permettersi un modello centralizzato che rischi di depotenziare i territori. Ci siamo posti l’obiettivo di mantenere il nostro primato industriale in maniera sostenibile. Siamo qui a chiedere all’UE di essere messi nelle condizioni di farlo, perché oggi le regole europee non ci consentono di tenere insieme gli obiettivi di decarbonizzazione con la competitività delle nostre aziende. Bruxelles ascolti la voce delle Regioni virtuose”.

Cattaneo: "Superare gli eccessi ideologici del passato"

Il sottosegretario alla presidenza con delega alle Relazioni internazionali ed Europee, Raffaele Cattaneo, protagonista del primo panel della giornata, ha sottolineato che “di fronte al nuovo scenario geopolitico – ha evidenziato – l’Europa deve riaffermare il proprio ruolo di protagonista, sia sul piano economico sia nella promozione della pace. Per raggiungere questo obiettivo occorre superare gli eccessi ideologici del passato e adottare politiche pragmatiche a sostegno della competitività. Al tempo stesso, l’Unione deve riscoprire il principio fondante di un’Europa costruita dal basso, in grado di valorizzare le diversità senza ricorrere a soluzioni burocratiche imposte dall’alto. In linea con il motto ‘Unita nella diversità’, è essenziale riconoscere e promuovere le specificità di ogni territorio”.

Gli altri esponenti di Regione Lombardia a Bruxelles

Ai lavori ha partecipato anche Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte e presidente della Commissione Econ del Comitato Europeo delle Regioni, mentre per la Lombardia sono intervenuti anche il vicepresidente e assessore al Bilancio, Marco Alparone, e agli assessori regionali Alessandro Beduschi (Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste), Paolo Franco (Casa e Housing sociale), Giorgio Maione (Ambiente e Clima), Massimo Sertori (Enti locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica), Simona Tironi (Istruzione, Formazione e Lavoro), Gianluca Comazzi (Territorio e Sistemi verdi – in videocollegamento), oltre al direttore generale di Arpa Lombardia, Fabio Cambielli.

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