Milano, Calenda attacca il Pd: “Veto su Azione in giunta. A Sala manca coraggio”

Il leader di Azione accusa i Dem di bloccare l’ingresso del partito nella giunta milanese e invita il sindaco a “non farsi frenare”. Critiche anche sulle primarie: “Milano è a rischio, serve un candidato pragmatico”

Di Giorgio d'Enrico
Milano

Milano, Calenda attacca il Pd: “Veto su Azione in giunta. A Sala manca coraggio”

A margine dell’inaugurazione della nuova sede milanese di Azione, Carlo Calenda è intervenuto sul dibattito legato al possibile rimpasto in Comune. “Sala aveva fatto una dichiarazione dicendo che sarebbe bene avere Azione in giunta. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”, ha dichiarato. Per il leader di Azione, però, il freno arriverebbe dai Dem: “Mi pare di aver capito che c’è un veto del Pd su questo, fatti del Pd”.

Calenda ha poi ricordato il sostegno garantito al sindaco nei momenti più delicati: “Lo abbiamo sostenuto nel momento più difficile dicendo che le inchieste della magistratura ci sembravano completamente sbagliate e che si doveva andare avanti sia sul Salva Milano sia sullo stadio”. Da qui il messaggio diretto: “Se le persone più coraggiose su quella linea non vengono messe in grado di fare un lavoro perché c’è il veto di chi, sotto sotto, lo voleva mandare a casa, forse c’ha un problema di coraggio”.

“Primarie? Milano ha bisogno di più del corpaccione del Pd”

Calenda ha affrontato anche il tema delle prossime elezioni comunali. Sulle primarie proposte da Pierfrancesco Majorino, afferma: “Majorino propone le primarie perché le vince e governa il corpaccione del Pd. Va benissimo, tra l’altro ci faccio anche un confronto domani con Majorino e Osnato”.

Dal suo punto di vista, però, servirebbe una figura più ampia: “Io penso che ci voglia una persona che raccolga più delle truppe cammellate del Pd se uno vuole vincere. Perché Milano è a rischio e la percezione di insicurezza è molto forte. E la sicurezza è ciò che domina tutto quanto”.

“Serve un candidato pragmatico e riformista. Anche per le Regionali”

Per Calenda, la sfida milanese richiede un profilo capace, “pragmatico e riformista”. Un ragionamento che estende anche al livello regionale, auspicando “l’alternanza” e l’individuazione di “un candidato buono” per le future elezioni lombarde.

LEGGI TUTTE LE NOTIZIE DELLA SEZIONE MILANO

Tags:
carlo calendamilano