Milano, flat tax nel mirino. La proposta del Pd: “Sovrattassa ai super ricchi per frenare la bolla immobiliare”

Tajani e Misiani lanciano una proposta per destinare parte della flat tax ai Comuni: “Più equità, meno speculazione edilizia”

di Giorgio d'Enrico
Milano

Il Partito Democratico propone una sovrattassa comunale per i super ricchi che trasferiscono la residenza a Milano. L’obiettivo è ridurre gli effetti distorsivi sul mercato immobiliare e destinare risorse a edilizia sociale e bonus affitti. La flat tax, secondo i dem, porta vantaggi fiscali ma pochi benefici reali per i territori.

Milano, flat tax nel mirino. Il Pd: “Sovrattassa ai super ricchi per frenare la bolla immobiliare”

Milano è sempre più una calamita per i milionari stranieri che, attratti dalla flat tax e dal prestigio della città, scelgono di prenderne la residenza. Ma il loro arrivo, secondo il Partito Democratico, non porta benefici concreti ai territori. Da qui nasce una nuova proposta di legge per introdurre una sovrattassa comunale su chi acquista immobili di lusso sfruttando i vantaggi fiscali.

La proposta Tajani-Misiani: una tassa per riequilibrare

Il disegno di legge è stato depositato il 5 agosto al Senato dai dem Cristina Tajani e Antonio Misiani, entrambi economisti. L’idea è di consentire ai Comuni di applicare un’imposta extra tra il 12,5% e il 15% sulle flat tax versate dai “Paperoni” che si trasferiscono in Italia. I fondi raccolti sarebbero destinati a politiche abitative e sociali, per contrastare gli effetti distorsivi dell’attuale modello di sviluppo urbano.

L’impatto sul mercato immobiliare: una città attrattiva ma poco inclusiva

Negli ultimi dieci anni, Milano ha visto un’esplosione di ricchi investitori immobiliari, spesso legati a settori come il private equity. Questi acquirenti di fascia alta alimentano la bolla immobiliare, rendendo inaccessibili molte aree della città per i residenti di lungo corso. La flat tax – che prevede un’imposta fissa di 200mila euro l’anno (25mila per i familiari) – ha attirato nel 2024 circa 2.200 super ricchi, metà dei quali nel capoluogo lombardo.

Milano è al terzo posto in Europa per numero di milionari residenti (115mila), secondo uno studio di Henley & Partners. A livello mondiale, è undicesima. Tuttavia, questa attrattività non si traduce in equità sociale: secondo i promotori della proposta, il gettito fiscale resta centrale e non supporta i territori in modo efficace.

La spinta dei Verdi: tassare le grandi transazioni

La consigliera Francesca Cucchiara (Verdi) aveva già sollevato il tema a fine giugno in Consiglio Comunale, proponendo che una quota della flat tax venga destinata a case popolari, bonus affitti e spazi pubblici. “Se Milano potesse trattenere anche solo la metà del gettito, incasserebbe fino a 130 milioni in più all’anno”, ha affermato.

A luglio, un ordine del giorno di Alleanza Verdi Sinistra è stato bocciato alla Camera. Chiedeva di aumentare le imposte sulla compravendita immobiliare di lusso e di destinare i ricavi al Fondo di solidarietà comunale. Cucchiara ha ribadito: “La flat tax dovrebbe essere abolita. Intanto, serve un meccanismo di compensazione per chi viene a guadagnare, ma impoverisce il tessuto sociale”.

Milano nella “Banana Blu”: attrazione strategica

Oltre al regime fiscale, Milano gode di un vantaggio strategico. È parte della cosiddetta Banana Blu europea, l’asse economico che collega Genova a Londra passando da Zurigo, Francoforte e Bruxelles. Ben collegata e cosmopolita, è la capitale italiana del business. Ma l’aumento della disuguaglianza sociale solleva interrogativi sulla sostenibilità del suo modello urbano.

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