Milano, sim false e vendita illecita di alcolici: la Questura sospende la licenza a due negozi:
Le autorità di Pubblica Sicurezza hanno agito contro il "Famiglia Minimarket" per aver venduto alcol fuori dall'orario consentito e contro il "Mobile Tech" per l'attivazione di SIM fittizie usate per compiere truffe
Milano, la Questura sospende la licenza a due negozi: SIM false e vendita illecita di alcolici
La Questura di Milano ha disposto la sospensione delle licenze per due esercizi commerciali della città, nell’ambito delle attività di prevenzione e controllo del territorio condotte dalle Forze dell’Ordine per contrastare fenomeni di illegalità. Il provvedimento, firmato dal Questore Bruno Megale ai sensi dell’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.), riguarda il “Famiglia Minimarket” di via Vigevano 45 (Zona Porta Genova) e il negozio di telefonia “Mobile Tech” in via Policarpo Petrocchi 21 (Zona Gorla).
Sospeso per cinque giorni il “Famiglia Minimarket” in Porta Genova
Mercoledì pomeriggio, gli agenti del Commissariato Porta Genova hanno notificato al titolare del "Famiglia Minimarket" la sospensione della licenza per cinque giorni. Il provvedimento è stato adottato dopo che, tra agosto e settembre, la Polizia Amministrativa e Sociale della Questura aveva accertato violazioni relative alla vendita e somministrazione di bevande alcoliche fuori dall’orario consentito, elevando diverse sanzioni amministrative. Il locale era già stato destinatario, a gennaio 2025, di un analogo decreto di sospensione per le stesse irregolarità.
Sette giorni di stop per “Mobile Tech” a Gorla
Nel pomeriggio dello stesso giorno, i Carabinieri della Stazione Milano Gorla Precotto hanno notificato al titolare del negozio "Mobile Tech" la sospensione della licenza per sette giorni. L’attività era finita sotto osservazione dopo una serie di accertamenti che avevano fatto emergere un’attività illecita di attivazione di SIM telefoniche, molte delle quali intestate a persone straniere con domicili inesistenti, in particolare provenienti da Pakistan e Iran. Le indagini hanno collegato il punto vendita a diversi episodi di truffa: lo scorso aprile una società commerciale era stata raggirata da un falso corriere che utilizzava un numero attivato presso il negozio; nello stesso periodo, un’altra persona aveva stipulato una polizza assicurativa falsa tramite un numero di telefono registrato nello stesso esercizio; a maggio, infine, era stata denunciata una truffa immobiliare legata a un’agenzia online che utilizzava una SIM riconducibile ancora una volta al negozio.