Milano, sì al gemellaggio con Gaza ma solo quando ci sarà un'autorità legittimata
Il Consiglio comunale approva l’ordine del giorno del Pd: collaborazione per l’accesso all’acqua, ma il gemellaggio sarà possibile solo con un’autorità legittimata. Divisioni in aula tra maggioranza e opposizione
Milano, sì al gemellaggio con Gaza ma solo quando ci sarà un'autorità legittimata
Milano aprirà al gemellaggio o a un patto di amicizia con Gaza, ma soltanto quando la Striscia sarà amministrata da un’autorità democraticamente eletta o da un organismo riconosciuto a livello internazionale. È quanto prevede l’ordine del giorno presentato dal Partito Democratico e approvato oggi dal Consiglio comunale.
Il documento impegna inoltre la Giunta a promuovere con urgenza iniziative di collaborazione tra MM (Metropolitana Milanese) e organizzazioni non governative che operano direttamente sul territorio di Gaza, con l’obiettivo di migliorare l’accesso all’acqua per la popolazione.
Il voto contrario di Carlo Monguzzi, Daniele Nahum ed Enrico Fedrighini
L’ordine del giorno è stato approvato con 23 voti favorevoli e 15 contrari, ma non senza tensioni interne alla maggioranza. Contrari, oltre al centrodestra, anche alcuni consiglieri del centrosinistra come Carlo Monguzzi, Daniele Nahum ed Enrico Fedrighini.
Particolarmente dibattuti i punti riguardanti il gemellaggio con Gaza e l’interruzione dei rapporti istituzionali con Israele in caso di violazione della tregua. Su quest’ultimo aspetto si sono espressi contro anche Carmine Pacente, Daniele Nahum, Giulia Pastorella e Gianmaria Radice, tutti esponenti della maggioranza.
Un concerto per la pace a Gaza
Il consiglio ha deliberato anche a favore di un ordine del giorno presentato dalla consigliera Marzia Pontone che impegna la giunta a organizzare un 'concerto per la pace a Gaza' da tenersi in luogo simbolico della città come il Piccolo Teatro Grassi "da dove ripartì la ricostruzione culturale del secondo dopoguerra".
Il documento chiede anche di dedicare l'evento alla memoria di tutte le vittime civili della guerra, israeliane e palestinesi, e di inserire il concerto nel calendario ufficiale degli eventi culturali di Milano, riproponendo un momento analogo anche nei singoli Municipi che si rendessero disponibili a ospitarlo e con il coinvolgimento dei giovani, delle scuole, delle comunità religiose e delle realtà associative del territorio.