Mobilità e divieti, Lucente (Regione Lombardia: “Milano? Provvedimenti disgustosi. Noi abbiamo un’altra idea di transizione”

L'assessore lombardo ai Trasporti sui rinnovati contrasti tra Regione e Comune di Milano: "Le nuove Ztl ledono i diritti delle persone. Non è con i divieti che si difende l'ambiente". L'intervista

di Matteo Respinti
Franco Lucente
Milano

Mobilità e divieti, Lucente (Regione Lombardia: “Milano? Provvedimenti disgustosi. Noi abbiamo un’altra idea di transizione”

Dopo l’emendamento al decreto Infrastrutture, che ha rinviato al 1° ottobre 2026 il divieto di circolazione per i diesel Euro 5, si riaccende lo scontro politico tra l’amministrazione di centrodestra di Regione Lombardia e quella di centrosinistra del Comune di Milano. Franco Lucente (FdI), Assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile, rivendica la linea del centrodestra: "Non è con i divieti che si difende l’ambiente, ma aiutando le persone a cambiare". E parla di “provvedimenti disgustosi” riferendosi alle nuove ZTL, definisce l’Area B “una misura illogica” e rilancia: “serve una transizione ecologica fondata su incentivi, non sulla repressione”. L'intervista di Affaritaliani.it Milano

Assessore Lucente, il Governo ha deciso di rinviare al 1° ottobre 2026 il divieto di circolazione dei diesel Euro 5 nei grandi centri del Nord, Lombardia compresa. Lo considera un successo per i cittadini lombardi?
Più che un successo, lo considero un atto di rispetto verso i cittadini. Sono favorevole al rinvio e credo si potesse anche osare di più. In generale, sono contrario a questo tipo di limitazioni: non è con i divieti che si passa dal grigio al green. Troppe restrizioni non aiutano le persone, e non è così che si costruisce una vera transizione ecologica.

La norma consente anche, in presenza di un piano di compensazione delle emissioni, di eliminare del tutto il divieto. La Lombardia potrebbe percorrere questa strada?
Personalmente sarei favorevole. Tuttavia, non è una competenza che rientra nel mio assessorato: spetta all’assessore all’Ambiente. Detto questo, auspico che si prenda in considerazione questa possibilità. Come ho già detto, sono uno di quelli che detestano i divieti.

Dal punto di vista politico, crede che Fratelli d’Italia e la Regione Lombardia siano orientati in questa direzione?
Credo che l’iniziativa del rinvio al 2026 sia partita proprio da Fratelli d’Italia. È una posizione che il partito condivide pienamente, e penso che anche la maggioranza di centrodestra in Regione sia pronta a valutare con attenzione ogni margine per evitare queste restrizioni dannose.

L’Assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Arianna Censi, ha definito questa scelta “irresponsabile” e ha accusato il centrodestra di ostacolare la transizione ecologica. Come risponde?
Dire che il centrodestra è negazionista è una sciocchezza. Non è negazionismo avere un approccio diverso. Io credo che le scelte fatte finora dall’amministrazione comunale, per esempio l’Area B, siano illogiche e dannose per i cittadini. I problemi si risolvono incentivando comportamenti virtuosi, non imponendo divieti. Serve accompagnare le persone al cambiamento, ad esempio aiutandole a cambiare auto o a usare modalità di mobilità più sostenibili. Ma non con la coercizione.

Censi ha ribadito che l’amministrazione manterrà comunque in vigore il divieto di circolazione dei diesel Euro 5, dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 19.30, perché a stabilirlo è l’Area B, una ZTL di competenza comunale. È davvero così? La Regione ha margini per intervenire?
Formalmente, no. Se il Comune decide di applicare regole più restrittive, ha il potere di farlo. Non possiamo annullare una norma comunale. Ma questo non significa che ci arrendiamo: la nostra battaglia politica continua. Da quando sono assessore ai Trasporti, da tre anni ormai, mi oppongo a quella che considero una politica scellerata della giunta Sala. Questi divieti uccidono l’economia, soprattutto delle piccole e medie imprese. Non è che siamo contro l’ambiente: abbiamo una visione diversa del suo rispetto. Chi governa Milano invece mette bandierine per compiacere l’Europa, ma a rimetterci sono i cittadini.

Sabato scatteranno le prime multe per la nuova ZTL del Quadrilatero della Moda. E già si parla di nuove zone a San Siro e Isola. Che idea si è fatto? Perché Milano osteggia l’auto privata?
Credo che la linea del Comune sia sempre più lontana dalla realtà dei cittadini. Prendiamo l’ipotesi della ZTL all’Isola: se di notte un’ambulanza dovesse intervenire, c’è il rischio che non possa nemmeno entrare. È una situazione che sfiora il ridicolo e che trovo inaccettabile. Parliamo di provvedimenti disgustosi, che ledono la libertà di circolazione e i diritti fondamentali delle persone. Non si può impedire a un cittadino di muoversi, soprattutto quando lo fa per necessità e non per svago. È scandaloso. Spero che anche gli elettori del centrosinistra inizino a rendersi conto di cosa stia accadendo.

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