Omicidio di Bruzzano, nuove rivelazioni: dal conto di Silvana Damato spariti 50mila euro

Nuove rivelazioni nel giallo della tabaccaia in pensione trovata morta nella vasca l’8 agosto a Milano. Indagini su soldi, ferite e dinamica del delitto. L'autopsia: la donna colpita al volto con un oggetto pesante.

Di Giorgio d'Enrico
Milano

Nuovi elementi sull’omicidio di Silvana Damato, la 71enne trovata senza vita nella sua abitazione di Bruzzano l’8 agosto. Dalle indagini emerge che dal suo conto corrente mancano tra i 40 e i 50mila euro: resta da chiarire se li abbia spesi, prestati o se siano stati sottratti. L’autopsia indica che la donna è stata colpita più volte al volto con un oggetto pesante, forse un ferro da stiro o un posacenere, mai ritrovato in casa. Restano ignote le cause della morte, in attesa degli esiti definitivi degli accertamenti medico-legali.

Silvana Damato, i soldi mancanti e le ipotesi degli inquirenti

Tra i punti ancora oscuri dell’inchiesta sulla morte di Silvana Damato, 71 anni, trovata morta nella vasca da bagno del suo appartamento di via Bisnati a Bruzzano, c’è la sparizione di una somma compresa tra i 40 e i 50mila euro dal suo conto corrente. Gli investigatori dovranno chiarire se il denaro sia stato speso, prestato o sottratto a insaputa della donna. La rivelazione è emersa durante la prima puntata di “Dentro la notizia”, condotto da Gianluigi Nuzzi su Canale 5.

L’autopsia sul corpo della vittima e cosa raccontano le ferite

Dall’autopsia è emerso che la vittima presentava diverse lesioni: tumefazioni al volto, colpi vicino agli occhi e un fendente al collo, probabilmente provocato da un coltello o da un oggetto appuntito. Secondo gli esperti, però, queste ferite non sarebbero state da sole letali. Silvana sarebbe stata colpita anche con un oggetto pesante e dalla superficie piatta – ipotizzato un ferro da stiro o un grande posacenere – che non è stato trovato nell’appartamento.

Nei giorni scorsi gli specialisti del Ris di Parma hanno ispezionato l’abitazione con il luminol, alla ricerca di tracce di sangue eventualmente rimosse. All’ispezione era presente anche l’avvocato Walter Felice, legale della figlia della vittima. Le analisi sono coordinate dalla pm Valentina Mondovì e condotte dai carabinieri della Compagnia Duomo e della stazione Affori.

Contrariamente alle prime ricostruzioni, la donna non indossava una vestaglia, ma era vestita come poche ore prima, quando era stata vista al supermercato. In casa sono state trovate più borse, e gli inquirenti stanno cercando di capire quale avesse portato con sé. L’allarme era scattato l’8 agosto, quando alcuni amici, non vedendola arrivare al bar Sun Strac del Parco Nord per giocare a burraco, avevano avvertito i soccorsi.

La porta dell’appartamento era chiusa senza segni di effrazione e le chiavi risultano mancanti: elementi che fanno ipotizzare un assassino conosciuto dalla vittima. Le telecamere di sorveglianza non hanno fornito elementi utili, a eccezione delle immagini di un supermercato che mostrano Silvana la mattina stessa, da sola, all’uscita dopo la spesa.

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