Omicidio di Pamela Genini, la copia delle chiavi fatta una settimana prima da Soncin e l'aggravante della premeditazione
Un ferramenta, sentito dagli inquirenti, avrebbe confermato di aver realizzato un duplicato su commissione dell'uomo
Femminicidio a Milano: Pamela Genini e Gianluca Soncin
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Omicidio di Pamela Genini, la copia delle chiavi fatta una settimana prima da Soncin e l'aggravante della premeditazione
Nuovi sviluppi nelle indagini sull’omicidio di Pamela Genini, la 29enne uccisa il 14 ottobre con oltre trenta coltellate nella sua abitazione di Via Iglesias, a Milano (Zona Gorla). Gli investigatori della Polizia, coordinati dall’aggiunta Letizia Mannella e dalla PM Alessia Menegazzo, hanno trovato riscontri all’ipotesi che l’ex compagno della vittima, Gianluca Soncin, avesse fatto copiare le chiavi di casa per poterle tendere un agguato.
Secondo quanto emerso, Soncin avrebbe duplicato le chiavi una settimana prima del delitto, approfittando di un momento in cui era rimasto da solo nell’abitazione della donna. In quei giorni, infatti, Genini si trovava in provincia di Bergamo dai genitori, mentre lui aveva chiesto di poter restare nell’appartamento, fingendo di stare male. Le indagini hanno poi individuato una ferramenta a pochi chilometri da Via Iglesias e il titolare, ascoltato dagli inquirenti, avrebbe confermato di aver realizzato un duplicato compatibile con quello della porta blindata dell’abitazione. Gli investigatori ritengono che Soncin sia riuscito a riprodurre la chiave senza avere la matrice originale, grazie al riconoscimento del modello da parte del ferramenta. Questi nuovi elementi rafforzano la contestazione dell’aggravante della premeditazione, già ipotizzata insieme a quella della crudeltà.
Il ricorso (poi ritirato) dei legali di Soncin
Già nelle settimane precedenti al delitto, l'ex compagno di Pamela aveva raccontato ai magistrati che la giovane temeva che Soncin avesse copiato le chiavi di casa, proprio dopo quell’episodio in cui era rimasto solo nell’appartamento e il 14 ottobre l’uomo sarebbe, infatti, partito da Cervia per raggiungere Milano e compiere l’omicidio. Arrestato subito dopo i fatti, Soncin non ha mai risposto alle domande dei magistrati e nei giorni scorsi la sua difesa aveva presentato ricorso al Tribunale del Riesame contro l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal GIP Tommaso Perna, ma in seguito ha rinunciato alla richiesta, presentata – secondo quanto si apprende – soltanto per ottenere l’accesso agli atti dell’inchiesta.
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