Ostetriche a domicilio: al via in Lombardia il progetto pilota per sostenere neomamme e neonati

Visite ostetriche a casa nei primi giorni dopo il parto per garantire assistenza, prevenzione e sostegno emotivo alle famiglie lombarde

di Roberto Servio
Milano

Regione Lombardia avvia un progetto innovativo che porta le ostetriche a casa delle famiglie nei primi giorni dopo il parto. Un’iniziativa che unisce assistenza sanitaria e sostegno sociale, con l’obiettivo di aiutare le neomamme e promuovere la natalità in una regione segnata dal calo delle nascite.

Ostetriche a domicilio: al via in Lombardia il progetto pilota per sostenere neomamme e neonati

Un nuovo servizio pensato per le famiglie lombarde: parte la sperimentazione del progetto “Continuità assistenziale ostetrica” che prevede visite a domicilio nei giorni immediatamente successivi al parto. L’iniziativa vuole offrire un aiuto concreto alle neomamme e ai loro bambini, con attenzione particolare alle aree periferiche e montane, ma esteso anche alle città.

Un aiuto concreto nei primi giorni dopo la nascita

Il ritorno a casa con un neonato è un momento delicato. Con il nuovo progetto, un’ostetrica raggiungerà le famiglie per fornire assistenza sanitaria, supporto pratico ed emotivo. L’obiettivo è accompagnare la mamma nell’allattamento, nella cura del neonato e nel recupero fisico, intercettando eventuali difficoltà psicologiche o sociali.

La visione della Regione: prevenzione e lotta all’inverno demografico

L’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, ha sottolineato come questa misura rappresenti un investimento sul futuro: «La visita domiciliare dell’ostetrica è un gesto di attenzione che rende più sereni i primi giorni in famiglia e si inserisce nella nostra strategia per contrastare il calo delle nascite». L’iniziativa si collega infatti ad altri interventi regionali come il potenziamento dei consultori, i bonus natalità e i progetti per sostenere la genitorialità.

Un servizio sociale oltre che sanitario

Il progetto non si limita al controllo clinico: le ostetriche potranno valutare anche l’ambiente familiare, verificare igiene, sicurezza e stili di vita, attivando eventuali servizi di sostegno. Una vera continuità assistenziale che integra il percorso ospedaliero con la vita quotidiana della famiglia, riducendo le distanze e garantendo equità di accesso anche in zone periferiche.

Le province coinvolte e i fondi stanziati

La fase sperimentale durerà 12 mesi, con un finanziamento complessivo di 500.000 euro. Il servizio interesserà le province di Pavia, Como, Varese, Sondrio, Brescia, Bergamo e Milano, grazie alla collaborazione tra ASST, IRCCS e ospedali di riferimento. Non è invece prevista, per ora, l’attivazione nella provincia di Lecco.

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