Pamela Genini, gli ultimi istanti nel racconto dei vicini: "Ha tentato di scappare di casa, è stata ripresa per i capelli"
In Procura a Milano sfilano i vicini di casa di Pamela Genini che ricostruiscono gli ultimi istanti di vita della giovane. A Villa d'Almè la camera ardente
La camera ardente per Pamela Genini
Pamela Genini, gli ultimi istanti nel racconto dei vicini: "Ha tentato di scappare di casa, è stata ripresa per i capelli"
Pamela Genini ha cercato di salvarsi uscendo sul pianerottolo del suo appartamento in via Iglesias 33, ma è stata raggiunta e trascinata di nuovo all’interno da Gianluca Soncin, il 36enne che l’ha colpita con oltre trenta coltellate. È quanto hanno ricostruito i testimoni sentiti in Procura a Milano nel secondo giorno di audizioni sul femminicidio avvenuto una settimana fa.
Un vicino ha raccontato di aver sentito "trambusti riconducibili a una lite" intorno alle 21.45, seguiti da "richieste di aiuto". "La vedevo dallo spioncino della porta", ha detto, "lui la tirava per i capelli per riportarla dentro. Poi le grida sono riprese dal terrazzo". Un’altra testimone, dal balcone dello stabile di fronte, ha visto Soncin colpirla “all’altezza del collo” prima che Pamela crollasse a terra.
L'ex di Pamela Genini: “Era terrorizzata, lui minacciava anche la sua famiglia”
Tra i testimoni ascoltati ieri anche Francesco, l’ex fidanzato diventato un amico, al telefono con Pamela durante l’aggressione. Ha confermato di averla esortata più volte a denunciare Soncin: “Le dicevo di denunciarlo, ma lei non lo faceva perché aveva paura. Lui minacciava lei e la sua famiglia, era terrorizzata”. Francesco ha ricordato anche il pestaggio avvenuto a Cervia il 3 settembre 2024: Pamela si era recata all’ospedale di Seriate per un dito rotto, aveva fatto nome e cognome dell’aggressore, ma non era seguita alcuna denuncia formale. La procedura del “codice rosso” non fu attivata.
Pamela Genini, la camera ardente a Villa d'Almè
A Villa d’Almè, nel Bergamasco, è stata aperta la camera ardente per l’ultimo saluto alla giovane. Una fotografia con le ali d’angelo accompagna il via vai di amici e conoscenti. In Procura saranno sentiti oggi i familiari più stretti. La madre di Pamela ha definito Soncin “un mostro”, aggiungendo: “Le amiche di mia figlia, se sapevano cosa stava succedendo, avrebbero dovuto denunciarlo. L’hanno lasciata sola”.