"Passaggio di testimone. Il futuro nelle parole dei Boomer": il libro di Bajardelli e De Milato

Per Mursia un volume che racconta una generazione che ha vissuto un’epoca di espansione straordinaria e che ancora plasma il nostro tempo. Le riflessioni di De Bortoli, Azzone, Roia, Shammah, De Pace...

di Federico Ughi
Milano

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"Passaggio di testimone. Il futuro nelle parole dei Boomer": il libro di Bajardelli e De Milato

C’è un filo che unisce memoria, responsabilità e visione. È quello che percorre "Passaggio di testimone. Il futuro nelle parole dei Boomer", secondo volume del progetto ideato da Laura Bajardelli e Camillo De Milato dopo "Visioni e artefici del futuro" (Mursia, 2024). A introdurre il libro è la professoressa Giovanna Iannantuoni, oggi presidente di Fondazione Bicocca e MUSA Scarl, che nella sua prefazione scrive: “Ogni generazione ha un compito duplice: custodire l’eredità ricevuta e trasformarla in visione per il futuro”.

Le voci dei protagonisti: De Bortoli, Azzone, Roia, Shammah, De Pace...

Il libro raccoglie le testimonianze di figure che hanno attraversato e segnato la storia recente del Paese: Elena Cattaneo, Ferruccio de Bortoli, Carlo Messina, Giovanni Azzone, Fabio Roia, Andrée Ruth Shammah, Anna Maria Bernardini de Pace, Mario Lavezzi, Simonetta Di Pippo, Mario Furlan, Claudia Buccellati, Chiara Giaccardi, Gian Carlo Blangiardo e Francesco Tronca.

Dalle loro parole emerge una generazione che non si limita a ricordare, ma riflette sul presente e sul futuro che contribuisce ancora a modellare. Come nota Bajardelli, appartenente alla Generazione X, “i Boomer non sono solo una generazione che ha vissuto il cambiamento: sono quelli che lo hanno innescato”.

C’è chi parla di etica, come Elena Cattaneo, per la quale “non esiste scienza senza etica, che vuol dire chiedersi cosa stiamo studiando, dove stiamo andando e che senso ha quello che facciamo”; chi invoca responsabilità civile, come Ferruccio de Bortoli, convinto che “la memoria è una parte della giustizia. Non può esserci giustizia senza una memoria coltivata, integra e educativa”; chi richiama la dimensione sociale, come Fabio Roia, che osserva: “La democrazia non è in crisi. Sono in crisi i protagonisti della nostra quotidianità”.

E c’è la voce dell’arte, con Andrée Ruth Shammah che ribadisce: “Il teatro, come la vita, si nutre di audacia. Se c’è un sogno che brucia dentro, bisogna coltivarlo senza riserve”. Mario Lavezzi ricorda invece la forza creativa di un’epoca “in cui, oltre al boom economico, è esplosa la creatività”, mentre Claudia Buccellati restituisce un’immagine simbolica del dopoguerra: “Il lusso era percepito come un segno di rinascita dopo la devastazione, il riflesso di un lavoro ben fatto”.

Da Simonetta Di Pippo arriva un invito a cambiare prospettiva: “Se ci considerassimo tutti terrestri a bordo di un’astronave che è il nostro pianeta, forse la gestione delle risorse naturali cambierebbe a favore di un uso più razionale e sostenibile”. Chiara Giaccardi sottolinea l’importanza del passaggio di conoscenze e valori tra generazioni, mentre Gian Carlo Blangiardo ne evidenzia la continuità: “L’essenza dei valori che hanno guidato le generazioni passate non è scomparsa, si è semplicemente trasformata”.

Iannantuoni: "Boomers, una generazione che ha vissuto un'epoca di espansione straordinaria"

Nella sua prefazione Iannantuoni traccia il contorno di una generazione che ha “vissuto un’epoca di espansione straordinaria” e oggi si interroga su ciò che lascia dietro di sé, ponendo le basi per un nuovo dialogo intergenerazionale. “Nelle aule delle nostre università – osserva – il futuro si presenta ogni giorno con l’energia e l’inquietudine di ragazze e ragazzi che chiedono di capire il mondo che li aspetta”. Un passaggio che restituisce senso al titolo del volume: il testimone, in questo caso, non è soltanto simbolico, ma culturale e morale.

Boomers: un desiderio di riscatto che ha plasmato il mondo

Per De Milato, nato nel 1952 e dunque appartenente alla generazione di cui scrive, la memoria personale diventa lente collettiva: “La mia infanzia poggiava saldamente su tre pilastri – la Famiglia, la Chiesa e la Scuola – attorno ai quali ruotavano le dinamiche quotidiane”. Ricorda un’Italia attraversata da contraddizioni e fervore politico, ma anche da “una profonda voglia di riscatto: il desiderio ardente di trasformare un passato segnato da privazioni in un futuro più giusto”. Secondo Laura Bajardelli, “in un tempo in cui tutto scorre veloce e la memoria viene liquidata come nostalgia, è essenziale fermarsi ad ascoltare chi ha visto nascere e mutare il mondo che ora abitiamo”.

Nella pluralità delle testimonianze si riconosce un denominatore comune: la consapevolezza che il lascito dei Boomer non è soltanto economico o tecnologico, ma etico e culturale.

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