Presidio pro-Pal durante Olimpia Milano-Hapoel Tel Aviv: anche Luca Paladini identificato dalla Digos
Il consigliere regionale denuncia l’accaduto prima di Olimpia Milano–Hapoel Tel Aviv: è stato identificato perchè in possesso di una bandiera palestinese
Luca Paladini con la bandiera palestinese al Forum di Assago
Presidio pro-Pal durante Olimpia Milano-Hapoel Tel Aviv: Luca Paladini identificato dalla Digos
Momenti di tensione al Forum di Assago prima dell’inizio della partita di basket Olimpia Milano–Hapoel Tel Aviv. Il consigliere regionale lombardo Luca Paladini ha denunciato di essere stato identificato dagli agenti della Digos perché in possesso di una bandiera della Palestina. "Per questo semplice gesto prima dell'inizio di Olimpia Milano-Hapoel Tel Aviv, sono appena stato avvicinato dalla Digos che ha preso le mie generalità e invitato a mettere via la bandiera – ha detto postando una fotografia – Non va bene. Non va bene per niente".
Il presidio pro-Pal durante la partita
Fuori dal palazzetto, un centinaio di attivisti pro-Palestina si era radunato per protestare contro la presenza della squadra israeliana. Il presidio, sorvegliato da un ingente cordone di polizia, è stato organizzato da realtà come Global Movement to Gaza-Lombardia, che aveva definito la partita "l’ennesimo caso di sportswashing, dove lo sport viene utilizzato come vetrina politica per ripulire l'immagine di uno Stato criminale, legittimandone le azioni e dirottando l'attenzione da un genocidio che non si è mai fermato".
Tra gli slogan scanditi: "Milano lo sa da che parte stare, Palestina libera dal fiume al mare". Esposto anche uno striscione con la scritta: "giovedì partita, lunedì genocidio". Accuse sono state rivolte anche al Comune di Milano per non aver interrotto il gemellaggio con Tel Aviv: "Ciò che può sembrare una semplice competizione sportiva rappresenta in realtà l'ennesima dimostrazione della complicità della città di Milano con lo Stato genocida di Israele".
Le associazioni di sport popolare: “Israele fa sportwashing”
Al presidio hanno partecipato anche associazioni di sport popolare, tra cui Le Sberle, che sui social hanno ribadito: "Israele fa sportwashing, usa lo sport per ripulire la propria immagine davanti all'opinione pubblica", invitando a "boicottare le squadre israeliane complici del genocidio!".
Le precedenti mobilitazioni in occasione delle partite dell'Olimpia
Non è la prima volta che la tensione accompagna le partite delle squadre israeliane al Forum. In occasione della sfida Olimpia Milano–Maccabi Tel Aviv dello scorso novembre, ai tifosi della curva non era stato consentito esporre uno striscione con la scritta "Stop the War". All’ingresso erano stati anche ritirati i cartellini rossi distribuiti dalle associazioni pro-Pal. Durante la lettura della formazione dell'Hapoel, alcuni tifosi avevano comunque esposto una bandiera della Palestina, alla quale si era aggiunto poco dopo lo striscione "Free Palestine" sulle gradinate del Forum.
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