Milano risale nella top ten in Italia per qualità della vita, ma è fanalino di coda per disuguaglianze e sicurezza
La città sale nella classifica generale del Sole 24 Ore e domina su reddito, affari e consumi. Ma resta in fondo per criminalità, giustizia e divari economici
Qualità della vita, Milano risale nella top ten in Italia ma è fanalino di coda per disuguaglianze e sicurezza
Milano entra nella top ten nazionale raggiungendo l’ottavo posto nella classifica della qualità della vita del Sole 24 Ore, quattro posizioni in più rispetto al 2024. Il quadro, però, è tutt’altro che uniforme: accanto agli indicatori economici in forte crescita, emergono criticità strutturali che trascinano la provincia lombarda verso il fondo in diversi ambiti sociali.
Milano, reddito altissimo, ma la disuguaglianza è la peggiore d’Italia
Il capoluogo è primo per reddito medio disponibile pro capite con 34.885 euro per abitante. All’estremo opposto, però, figura al 107° posto – l’ultimo – per la disuguaglianza del reddito netto, misurata dal rapporto tra il quintile più ricco e quello più povero. Un divario che mostra quanto la crescita non sia distribuita in modo omogeneo.
La performance economica è uno dei motori principali del balzo in avanti: Milano si conferma prima per affari e lavoro e compie un salto di 53 posizioni fino al primo posto anche nella categoria “ricchezza e consumi”. Segnali di vitalità che però non compensano le aree dove la città continua a soffrire.
Sicurezza e giustizia: Milano resta inchiodata agli ultimi posti
Sul fronte sicurezza la situazione è critica: la provincia è 106esima per “giustizia e sicurezza” e ultima (107° posto) per indice di criminalità, con 6.952 reati ogni 100 mila abitanti. Un dato che da anni la colloca nelle retrovie e che anche nell’ultima edizione non accenna a migliorare.
Nel capitolo dedicato alla qualità della vita sociale, Milano arretra in più voci: dal terzo al quarto posto per “demografia e società”, dal quinto al 31° per ambiente e servizi, dall’ottavo al 16° per cultura e tempo libero. Segnali che indicano un indebolimento complessivo del benessere quotidiano, al di là della forte attrattività economica. La città perde terreno soprattutto per i giovani: è 18esima per la qualità della vita dei bambini, 101esima per quella dei giovani e 34esima per gli anziani.
Milano, +20% di valore aggiunto pro capite. Il traino del mercato immobiliare
Sul fronte economico Milano registra un aumento del 20% del valore aggiunto pro capite, che si attesta sui 75 mila euro, contro una media di 34,4 mila. Gli affitti continuano a crescere dell’8%: per un appartamento nuovo di 100 mq in zona semicentrale si parla di circa 2.250 euro al mese, contro una media nazionale di 880 euro. Aumentano anche i prezzi di vendita, +6,8%, raggiungendo una media di 6.250 euro al metro quadro.
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