Quanto impatterebbe la patrimoniale a Milano? I numeri e il costo politico
Si torna a parlare di patrimoniale. La proposta di Landini è meno radicale di quella di Fratoianni, ma...
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Quanto impatterebbe la patrimoniale a Milano? I numeri e il costo politico
Ciclicamente riemerge l’idea di fare una patrimoniale. E’ qualcosa di “radicale”, perché va a tassare non un reddito, ma qualcosa che si possiede. E visto che quello che si possiede, almeno in origine, è stato ottenuto nella larga parte dei casi proprio da un reddito che era già stato tassato, è vissuto da una parte dell’elettorato come una doppia tassa. Un po’ come la tassa di successione: è pur vero che chi eredita non ha fatto niente per “meritarsi” quella casa, salvo il fatto di - magari - aver voluto bene al genitore che gliela lascia al suo decesso, ma è anche vero che per ottenere quell’immobile il genitore in questione aveva pagato le tasse sul proprio reddito, e dunque di fatto si tratterebbe comunque di una doppia imposta.
Ogni volta che si parla di patrimoniale si aggiunge la parola “grandi”. Grandi patrimoni. Ma quanto grandi? E poi: grandi per l’Italia in generale o per Milano? Di patrimoniali ce ne sono state alcune (non tantissime). Quella più famosa è il prelievo forzoso di Amato per evitare il crack finanziario, nel 1992: prelievo straordinario del 6 per mille sui conti correnti e invenzione dell’Ici che poi diventerà Imu. Sui 5270 miliardi di lire raccolti, da Milano ne arrivò circa il 10 per cento secondo stime prudenti. Poi, nel novembre 2020 Nicola Fratoianni e Matteo Orfini depositarono un emendamento per una imposta ordinaria sostitutiva sui “grandi patrimoni” la “cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500.000 euro derivante dalla somma delle attività mobiliari ed immobiliari al netto delle passività finanziarie”. Venne bocciato.
Ma fosse stato approvato, considerati i valori degli immobili oggi a Milano, in quanti avrebbero avuto una tassa aggiuntiva? Facendo una stima legata al numero di immobili, al numero di mutui (che vanno detratti) e ai loro valori, parliamo di una forchetta tra il 16 e il 28 per cento delle famiglie.
Patrimoniale: quanti milanesi potrebbero essere tassati
La proposta del segretario della CGIL Maurizio Landini non è “estrema” come quella di Fratoianni e Orfini. In pratica, l’1 per cento sul patrimonio dei cittadini italiani che dichiarano oltre i 2 milioni di euro di beni totali (mobiliari e immobiliari). Anche qui: quanti potrebbero essere i tassati a Milano? Considerato che Milano rappresenta il 2,4% della popolazione italiana ma il 9-10 per cento della ricchezza, e che secondo Landini il contributo colpirebbe 500mila italiani, riparametrando per il numero di famiglie in base al numero medio di componenti per nucleo si parla di una stima di 32mila famiglie milanesi, per un totale di circa 45mila persone. Nota a margine: generalmente, persone che votano. E che votano a sinistra.