Caso Ramy, il GIP boccia la superperizia: "Andava richiesta durante l'indagine"
I pm chiedevano l’incidente probatorio per chiarire le “conclusioni opposte” emerse dalle perizie di parte
Caso Ramy, il GIP boccia la superperizia: "Andava richiesta durante l'indagine"
Diffuse le motivazioni con cui il Giudice per le Indagini Preliminari di Milano Maria Idria Gurgo di Castelmenardo ha negato per la seconda volta la "superperizia" rischiesta dalla Procura per accertare ulteriormente le circostanze in cui il 24 novembre scorso ha perso la vita Ramy Elgaml inseguito per 8 chilometri da un'auto dei Carabinieri, mentre era in sella allo scooter guidato dall’amico Fares Bouzidi per non aver rispettato un ALT.
Secondo la Gurgo «l’incidente probatorio non è strumento destinato ad orientare» una decisione in merito al rinvio a giudizio all'archiviazione degli indagati, ma una richiesta di esame “super partes” sarebbe dovuta, piuttosto, arrivare nel corso delle indagini. In ultimo, il GIP ricorda che eventualmente una nuova perizia potrà essere effettuata nel processo.
Attesa la risposta della Procura, improbabile il ricorso alla Cassazione
La palla torna ora nel campo dei PM Marco Cirigliano e Giancarla Serafini, i quali avevano segnalato come le perizie presentate dall'accusa e dalla difesa portassero a "conclusioni divergenti su diversi profili essenziali del fatto". L'ipotesi più probabile vedrà i magistrati definire come da prassi il procedimento contro il carabiniere Antonio Leonci e l'amico della vittima, ai quali viene contestato un concorso di colpa per omicidio stradale. Sembra escluso, invece, un ricorso in Cassazione contro la decisione del GIP.