Reach Italia: attività paralizzate da giorni per un mancato trasloco di linea

Nuova sede milanese di Reach Italia senza linea telefonica e internet. Nonostante l'ampio preavviso l'operatore non ha ancora proceduto con il trasloco di linea: "Siamo fermi, bloccate anche le donazioni"

di redazione
Milano

Reach Italia: attività paralizzate da giorni per un mancato trasloco di linea

Attività nella sede milanese della ONG Reach Italia sostanzialmente paralizzate da giorni. Il motivo? Quello che dovrebbe essere un banale trasloco di linea dalla vecchia sede di piazza Bertarelli alla nuova sede di via Ceriani. Una disavventura con l'operatore - in questo caso Vodafone - che non sta provocando disagi ad un singolo cittadino, cosa già di per sé sgradevole, ma ad una realtà impegnata ad aiutare da oltre 35 anni i bambini dei Paesi in via di sviluppo. 

L'odissea (non ancora conclusa) del trasloco di linea

Come raccontato ad Affaritaliani.it Milano, tutto inizia ai primi di maggio con la richiesta di trasloco, con attivazione effettiva tra il 9 ed il 13 giugno. Passa un mese senza che avvenga alcun contatto e così il 4 giugno gli uffici di Reach reclamano con l'operatore perchè nessun tecnico si è fatto vivo. Cosa che avviene il giorno successivo, con proposta di appuntamento per la mattina del 13 giugno. Già tardi rispetto alla richiesta iniziale, ma ancora nei tempi. Peccato che il giorno concordato il tecnico non si presenti all'orario fissato. Solo su sollecitazione degli uffici di Reach viene fissato un nuovo appuntamento alle 15. Alle 16, non essendosi ancora palesato il tecnico, parte un nuovo giro di telefonate. Finalmente il tecnico risponde ma rimanda ad altri referenti. A Reach Italia non resta che ripartire dal call center, che a sua volta indica di contattare Sistema Ufficio. 

"In questo momento siamo fermi, senza le linee telefoniche e internet dell’ufficio oltre a 4 dipendenti fermi. Chiediamo urgentemente che sia effettuato il trasloco per il quale avevamo già pagato e che ci sta creando un grandissimo danno di immagine ed economico", è la richiesta di Reach Italia. Non solo non ci sono rete internet e telefonica fissa: tra le altre sgradevoli conseguenze c'è infatti anche l'impossibilità per i sostenitori di accedere al sistema MyDonor.

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