Revenge porn, La Russa jr chiede la giustizia riparativa e offre 25mila euro alla ragazza del video, che li rifiuta
Il figlio del presidente del Senato chiede l'accesso alla giustizia riparativa. L'amico Gilardoni sceglie l'abbreviato, la Procura chiede due anni
Leonardo Apache La Russa
Revenge porn, La Russa jr chiede la giustizia riparativa e offre 25mila euro alla ragazza del video, che li rifiuta
Leonardo Apache La Russa, accusato di revenge porn, ha presentato tramite i suoi legali un’offerta risarcitoria di 25mila euro alla giovane che lo aveva denunciato. La ragazza, assistita dall’avvocato Stefano Benvenuto, ha rifiutato la proposta, spiegando in una mail depositata in aula che la cifra “non è congrua” e che nel caso vi sarebbe stata la “lesione di un diritto costituzionale”. Contestualmente, gli avvocati Vinicio Nardo e Adriano Bazzoni, difensori del giovane, hanno annunciato la volontà dell’imputato di accedere a un percorso di giustizia riparativa, che – se approvato – dovrebbe essere definito nelle prossime udienze e riguardare i temi della violenza di genere.
Le accuse rimaste in piedi dopo l'archiviazione per violenza sessuale
L’indagine nasce dalla notte tra il 18 e 19 maggio 2023. La Procura contesta a La Russa jr la diffusione illecita di un video sessualmente esplicito senza il consenso della ragazza. L’accusa di violenza sessuale, inizialmente mossa dalla 22enne, è stata archiviata dal gip su richiesta dei pm.
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La procuratrice aggiunta Letizia Mannella e la pm Rosaria Stagnaro hanno ritenuto la somma offerta non adeguata ma si sono dette favorevoli all’eventuale ammissione alla giustizia riparativa, sottolineando che un’eventuale estinzione del reato potrà arrivare solo dopo il completamento del percorso, che potrebbe durare circa sei mesi. Nella prossima udienza, fissata per il 17 dicembre, si capirà se la giovane confermerà il rifiuto e se la gup Maria Beatrice Parati ammetterà La Russa jr alla giustizia riparativa o se il procedimento proseguirà con altre scelte processuali.
Gilardoni verso la sentenza: chiesti due anni
A scegliere il rito abbreviato è stato invece Tommaso Gilardoni, dj e amico di La Russa, imputato per revenge porn in un filone parallelo della stessa notte. Per lui la Procura ha chiesto una condanna a due anni. Secondo l’accusa, La Russa avrebbe filmato un video esplicito e inviato via WhatsApp all’amico, mentre a Gilardoni si contesta di averlo inoltrato successivamente a una terza persona. Entrambi gli episodi, per la Procura, presentano l’aggravante dell’uso dello “strumento telematico”.
Il legale della ragazza: “Risarcimento non sufficiente per il danno subito”
Il legale della giovane ha ribadito in aula che la parte civile non ha ritirato l’assegno, ritenendo la cifra non proporzionata ai danni “esistenziali, relazionali, privati e alla lesione dei diritti costituzionali” subiti. La giovane ha tempo fino alla prossima udienza per decidere se accettare la somma e rimettere la querela, eventualità che estinguerebbe il procedimento. La sentenza per Gilardoni è attesa anch’essa il 17 dicembre.