Saluti romani alla stazione di Milano, la Juventus prende le distanze dai suoi ultra: "Non ci rappresentano"

La presa di posizione del club bianconero dopo il presidio alla stazione Centrale di Milano tra saluti romani e polemiche contro i manifestanti pro Gaza del 22 settembre

di Giorgio d'Enrico

La manifestazione dei tifosi juventini a Milano

Milano

Saluti romani alla stazione di Milano, la Juventus prende le distanze dai suoi ultra: "Non ci rappresentano"

La Juventus condanna il comportamento di alcuni tifosi bianconeri che, nella giornata di domenica 19 ottobre alla stazione Centrale di Milano, sono stati autori di gesti e simboli riconducibili a ideologie estremiste. "Tali comportamenti sono stati messi in atto da un gruppo di individui che non rappresenta in alcun modo la comunità dei tifosi della Juventus, composta da milioni di persone che condividono i valori di rispetto, inclusione e passione sportiva - si legge nella nota diramata dal club - la Società riafferma il proprio impegno per la promozione di uno sport libero da ogni forma di discriminazione, violenza o intolleranza".

"Manifestare ci sta, ma non spaccare le nostre città. Merde"

Ma cosa era successo? Di passaggio per la trasferta a Como, diverse decine di ultrà hanno improvvisato un presidio in Centrale cantando l'inno di Mameli e mostrando anche braccia tese e saluti romani. C'era anche uno striscione che recitava: "Manifestare ci sta, ma non spaccare le nostre città. Merde". Riferimento non a vicende con protagoniste le curve, ma apparentemente alla manifestazione per Gaza del 22 settembre, durante la quale gli attivisti pro Pal più radicali avevano dato via a violenti scontri con le forze dell'ordine. 

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