San Siro, ambulanti in rivolta contro Milan e Inter: “Stop al lavoro, 1.000 posti a rischio con l’inizio della stagione”
Chiuse le trattative: vietato l’accesso agli operatori. Consorzio e Confcommercio annunciano battaglia legale.
San Siro
Con il ritorno del calcio a San Siro, 64 imprese ambulanti rischiano di restare fuori dal piazzale dello stadio. La concessionaria M-I Stadio ha interrotto le trattative, impedendo l’accesso agli operatori. Consorzio e associazioni di categoria denunciano la violazione degli accordi con il Comune.
San Siro, ambulanti in rivolta: “Stop al lavoro, 1.000 posti a rischio con l’inizio della stagione”
IMPRESE-LAVORO.COM - Domenica 17 agosto il Giuseppe Meazza riaprirà le porte con Milan-Bari di Coppa Italia, seguito il 23 e 25 agosto da Milan-Cremonese e Inter-Torino in campionato. Ma per i 64 ambulanti che da decenni lavorano nel piazzale dello stadio vendendo cibo, bevande e merchandising, la stagione rischia di non cominciare.
Contratto scaduto e trattative interrotte
Il contratto che regolava l’attività degli operatori è scaduto a fine luglio. Il “Consorzio Operatori Stadio Milano” – che rappresenta oltre 1.000 lavoratori diretti e indiretti – denuncia che M-I Stadio Srl, società partecipata da Milan e Inter e concessionaria della gestione dello stadio e delle aree esterne, ha interrotto le trattative e vietato l’accesso a partire dal 17 agosto.
Accuse di violazione degli accordi
Secondo il Consorzio, la decisione di M-I Stadio contraddice delibere comunali e impegni contrattuali presi con il Comune di Milano. Gli operatori parlano di una scelta “irragionevole”, soprattutto alla luce della disponibilità manifestata per trovare un’intesa.
La protesta e la conferenza stampa
Per illustrare la situazione e annunciare le prossime mosse, il Comitato dei Lavoratori Ambulanti, con il portavoce Giacomo Errico di Confcommercio e il presidente del Consorzio Luigi Leanza, terrà una conferenza stampa mercoledì 13 agosto alle 11.30 vicino all’ingresso 8 dello stadio. Obiettivo: ottenere la continuità lavorativa e salvaguardare centinaia di famiglie.
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