San Siro, De Siervo (Lega Serie A) avverte: "Il voto contrario sarebbe una catastrofe"

L’ad della Lega Serie A Luigi De Siervo: "Si rischia di perdere un’occasione storica”. I consiglieri comunali di Milano hanno "una responsabilità enorme"

di Roberto Servio
Luigi De Siervo (foto Lapresse)
Milano

San Siro, De Siervo (Lega Serie A) avverte: "Il voto contrario sarebbe una catastrofe"

La partita sul destino di San Siro è entrata nella sua fase decisiva. “Il voto contrario alla vendita dello stadio sarebbe una catastrofe enorme”, interviene nel dibattito l’amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo in un’intervista al Corriere della Sera. Secondo il manager, i 48 consiglieri comunali chiamati a esprimersi hanno “una responsabilità enorme”, perché un no non comporterebbe soltanto un danno economico ma anche un “danno di immagine immenso” per Milano.

San Siro, un'occasione storica per Milano

Per De Siervo, quella in corso è “l’ultima possibilità che la politica milanese ha di dotare la città di un impianto all’altezza delle aspettative”. Il calcio, ha spiegato, vive una trasformazione profonda: con i diritti tv ormai stabilizzati, gli introiti da stadio sono diventati determinanti. “Il desiderio dei tifosi è partecipare all’evento dall’interno, vivere un’esperienza e condividerla. L’adeguatezza dello stadio è un fattore decisivo per i ricavi, altrimenti il gap con le altre leghe aumenterà e il nostro recupero diventerà sempre più difficile”.

Allargando il discorso alla situazione generale, De Siervo non ha risparmiato critiche alla politica. “La responsabilità è della classe politica degli ultimi vent’anni, che non ha capito quanto gli stadi siano lo strumento necessario per restare al passo con i tempi. Siamo il Paese con gli stadi più vecchi d’Europa”, ha osservato.

De Servio punta il dito contro la cornice normativa: "Nessun governo ci ha aiutato"

Pur riconoscendo al ministro dello Sport Andrea Abodi “competenze, idee e una direzione corretta”, l’ad della Lega Serie A ha puntato il dito contro la cornice normativa. “Se ci sono problemi – ha detto – la questione è a monte: mi riferisco al Decreto Crescita e al Decreto Dignità. Non si è capito quanto il calcio sia determinante per il prestigio del Paese. Nessun governo ha davvero aiutato il nostro mondo”.

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