San Siro, Milan e Inter puntano ad uno "sconto". L'obiettivo di Sala: cedere entro il 31 luglio

I club e il sindaco lavorano per arrivare a una cifra condivisa a partire dalla stima di 197 milioni fissata dall'Agenzia delle Entrate. I tempi: Sala vuole vedere entro il 31 luglio

di redazione

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San Siro, Milan e Inter trattano sul prezzo: corsa contro il tempo per chiudere la cessione entro luglio

Corsa contro il tempo per il futuro di San Siro. Milan, Inter e Comune di Milano sono al lavoro per trovare l’intesa definitiva sulla vendita dello stadio Meazza e delle aree circostanti, con l’obiettivo dichiarato dal sindaco Giuseppe Sala di chiudere l’operazione entro il 31 luglio. Il tema? Raggiungere una cifra condivisa, partendo dalla stima di 197 milioni fissata dall’Agenzia delle Entrate ma – è il segreto di Pulcinella – puntando a ottenere uno “sconto” finale.

Summit in Comune, pressing sui tempi

L’ultimo summit si è tenuto a Palazzo Marino mercoledì 2 luglio, con la presenza del presidente rossonero Paolo Scaroni e dei vertici nerazzurri. “Work in progress. Io sono sempre ottimista”, il commento di Scaroni all’uscita, a testimoniare un clima di cauto ottimismo ma anche di pressing crescente per chiudere l’accordo in tempi record.

La trattativa è entrata nella fase decisiva, dopo settimane di incontri tecnici per definire tutti i dettagli: il Comune vuole garantire la vendita entro luglio, mentre i club cercano di abbassare la cifra di partenza, motivando la richiesta con i costi futuri di ristrutturazione o demolizione del Meazza.

Il nodo del prezzo: 197 milioni solo sulla carta?

Il prezzo fissato dall’Agenzia delle Entrate – 197 milioni di euro per impianto e aree annesse – rappresenta la base, ma nessuno si aspetta che quella cifra resti invariata. Milan e Inter spingono per far valere il peso dei costi di demolizione e la necessità di un futuro investimento su un nuovo stadio o sulla riqualificazione dell’area, provando così a ottenere una significativa riduzione. Non è escluso che la cifra definitiva possa scendere di diversi milioni, soprattutto se parte dei lavori sarà a carico delle società.

Tempistiche serrate: Sala vuole la firma prima di agosto

Il vero punto fermo è rappresentato dalla volontà di Sala di arrivare a una firma entro il 31 luglio. Una deadline chiara, che mira a evitare ulteriori rinvii e a mettere fine all’incertezza che da mesi avvolge il futuro di San Siro. La partita, ora, si gioca tutta sulla capacità delle parti di trovare un equilibrio tra valore economico, investimenti futuri e gestione dei costi.

Cosa succede dopo la cessione?

Con l’intesa, Milan e Inter avrebbero finalmente la piena proprietà dello stadio e delle aree, potendo così pianificare liberamente il futuro del Meazza: demolizione, riqualificazione o costruzione di un nuovo impianto resterebbero tutte opzioni aperte. Una svolta storica che, se chiusa nei tempi previsti, segnerebbe l’inizio di una nuova era per il calcio milanese e per l’intero quartiere di San Siro.

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