Scontri a Milano, tutti i manifestanti sono fuori dal carcere. Il Coisp: "Vergogna"
La giudice del Tribunale per i minorenni ha disposto la permanenza in casa per due 17enni fermati durante il corteo pro Gaza. Il Gip ha convalidato l’arresto di un 36enne, ma lo ha rimesso in libertà. Dura la reazione del sindacato di polizia Coisp
Dopo gli scontri davanti alla Stazione Centrale di Milano al termine del corteo pro Gaza, la giudice minorile Antonella De Simone ha convalidato gli arresti dei due studenti di 17 anni e disposto per loro la misura cautelare della permanenza in casa, equivalente ai domiciliari. Per il 36enne fermato, il Gip Silvia Perrucci ha riconosciuto gravi indizi ma nessuna esigenza cautelare, ordinandone la scarcerazione. Intanto il sindacato di polizia Coisp parla di "ennesima vergogna italiana" e denuncia i sessanta agenti feriti negli scontri.
Scontri a Milano, tutti i manifestanti fuori dal carcere
Il Tribunale per i minorenni di Milano ha disposto l’obbligo di permanenza in casa per due studenti di 17 anni, un ragazzo e una ragazza, arrestati tre giorni fa durante gli scontri alla Stazione Centrale al termine del corteo pro Gaza. La misura cautelare, decisa dalla giudice Antonella De Simone, è l’equivalente dei domiciliari previsti per i maggiorenni. I due giovani, difesi dagli avvocati Mirko Mazzali e Guido Guella, erano detenuti al carcere minorile Beccaria e ora sconteranno la misura nelle rispettive abitazioni.
Le accuse: calci e pugni contro gli agenti di polizia
Ai due minorenni viene contestata la resistenza aggravata in concorso con altre due studentesse universitarie di 21 anni, legate al centro sociale Lambretta, già tornate libere con obbligo di firma. Secondo l’accusa, i ragazzi avrebbero sferrato calci e pugni contro gli agenti nel tentativo di sfondare il cordone di sicurezza. I giovani, invece, hanno negato di aver usato violenza, sostenendo di essersi trovati solo nelle prime fasi del corteo. I difensori hanno anche presentato un video per dimostrare che la 17enne non partecipava agli scontri. La giudice ha però ritenuto che entrambi abbiano avuto un ruolo attivo e non abbiano desistito. I legali hanno già annunciato ricorso al Riesame.
Diversa la decisione sul 36enne arrestato durante gli stessi scontri. Il Gip Silvia Perrucci ha convalidato l’arresto riconoscendo gravi indizi di colpevolezza per resistenza aggravata e lesioni a un agente, ma ha ritenuto assenti le esigenze cautelari. L’uomo, che ha negato le accuse, è stato rimesso in libertà perché dotato di lavoro e residenza stabile e non collegato a gruppi organizzati.
La protesta del sindacato di polizia: "Ennesima vergogna italiana"
Durissima la reazione del Coisp. "Ennesima vergogna italiana: tutti gli arrestati per le violenze a Milano del corteo pro-Pal sono stati rimessi in libertà, mentre tra i nostri agenti si contano 60 feriti", ha dichiarato il segretario Domenico Pianese. "Se chi colpisce un appartenente alle Forze dell’ordine non passa neanche un giorno in galera significa che c’è qualcosa di profondamente sbagliato nel nostro sistema giudiziario". Pianese ha parlato di "messaggio socialmente pericoloso", accusando la magistratura di incoraggiare la violenza e ricordando che "i poliziotti non sono carne da macello".