Sesto San Giovanni: i festini, il video hot, la coppia e il coinquilino: chi sono i protagonisti della torbida vicenda

Hayati Aroyo, parente di un boss della mafia turca, ucciso nel suo appartamento. In carcere la 36enne Valentina Peroni, il marito Emanuele Paganini e il coinquilino Elvis Simoni. Il movente del video hot

di Roberto Servio

Il delitto di Sesto San Giovanni: Hayati Aroyo e Valentina Peroni

Milano

Il 62enne Hayati Aroyo, parente di un boss della mafia turca, ucciso nel suo appartamento a Sesto San Giovanni. In carcere la 36enne Valentina Peroni, il marito 38enne Emanuele Paganini e l’albanese Elvis Simoni, 33 anni. I festini, il video hot, i rapporti tra la coppia ed il coinquilino

Sesto San Giovanni: i festini, il video hot, la coppia e il coinquilino: chi sono i protagonisti della torbida vicenda

Hayati Aroyo aveva 62 anni ed era di origine turca. Si era da poco trasferito in un appartamento di via Fogagnolo a Sesto San Giovanni, prestatogli da uno studente della Bicocca in vacanza. Proprio qui il suo corpo carbonizzato fu trovato il 23 luglio. Una figura con relazioni ingombranti: era infatti cognato di Huseyin Sarai, boss della mafia turca ucciso a Crotone nel 2005, proprio mentre Aroyo era alla guida dell’auto in cui viaggiava. Un legame che ha subito fatto pensare a una vendetta di stampo criminale, ipotesi poi esclusa dagli investigatori. L’uomo, che finanziava incontri a base di droga e sesso conosciuti in rete, sarebbe rimasto intrappolato in una spirale di rapporti ambigui.

Valentina Peroni: la donna al centro del caso

Valentina Peroni, 36 anni, è la donna che secondo gli inquirenti avrebbe intrattenuto una relazione con Aroyo. Precedenti per truffa, avrebbe intrecciato con lui un legame fatto di droga, denaro e favori. La notte del delitto è stata lei ad aprire la porta dell’appartamento al complice, dopo aver distratto la vittima. È lei anche il punto di partenza del presunto movente: un video intimo in cui compariva, girato durante i festini organizzati dal 62enne. La paura che quelle immagini potessero essere diffuse avrebbe innescato l’odio e la volontà di eliminarlo.

Emanuele Paganini: il marito che ha fatto da palo

Accusato di aver fatto da palo, il 38enne Emanuele Paganini, marito di Peroni, è anch’egli noto alle forze dell’ordine per precedenti legati a truffe. Quella notte sarebbe rimasto in auto, mantenendo i contatti con la moglie e l’amico incaricato di agire. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il suo ruolo è stato quello di copertura, pronto a intervenire e a gestire la fuga dopo il delitto.

Elvis Simoni: l’esecutore materiale legato sentimentalmente alla coinquilina

A infliggere le 30 coltellate che hanno ucciso Hayati Aroyo sarebbe stato Elvis Simoni, 33 anni, albanese, coinquilino della coppia ma anche legato sentimentalmente a Peroni. Entrato nell’appartamento dall’ingresso lasciato aperto, si sarebbe accanito con brutalità sulla vittima, colpendola al cuore e poi sul corpo. Avrebbe poi trascinato il cadavere in camera da letto, cospargendolo di candeggina prima di dar fuoco all’abitazione. Il suo legame con Peroni e la convinzione che Aroyo potesse diffondere il video “hot” sarebbero stati il vero motore della violenza.

Le indagini che hanno portato ai tre arresti

Dopo il delitto, i tre hanno tentato di cancellare le tracce portando via carte di credito, denaro e dispositivi elettronici. Proprio l’uso delle card rubate, ripreso dalle telecamere di una sala slot, ha permesso agli investigatori di risalire alla coppia e al complice. Le analisi dei tabulati telefonici e le intercettazioni hanno poi ricostruito minuziosamente i movimenti, fino al fermo e al trasferimento in carcere dei tre sospetti.

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