Siccità nel Nord Italia: la tempesta perfetta. Verso lo stato di emergenza

Bacino del Po, situazione drammatica. L'autorità distrettuale: "Assenza di risorse idriche". Le Regioni chiederanno lo stato di emergenza

Milano
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Siccità nel Nord Italia: la tempesta perfetta. Verso lo stato di emergenza

Siccità nel bacino padano, la situazione è drammatica. Oggi ha aggiornato sulle condizioni del Po Meuccio Berselli, segretario generale dell'Autorità distrettuale del fiume Po-Mite: "Non è ancora cominciata l'estate e siamo in assenza di risorse idriche. È la tempesta perfetta perché negli ultimi 6-8 mesi la neve dell'inverno ha raggiunto un picco di meno 60-70%, influendo negativamente sullo stoccaggio dell'acqua necessaria al riempimento dei grandi laghi regolati. Secondo, non piove nel bacino padano da almeno 120 giorni. Terzo, le temperature sono più alte di 3-4 gradi rispetto alla media del periodo".

Siccità del Po, le Regioni chiederanno al Governo lo stato di emergenza

Le Regioni chiederanno al Governo lo stato di emergenza, come emerso dalla Conferenza. Previsto un incontro con i vertici del governo e con il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio. La richiesta potrebbe comportare il razionamento dell'acqua per scongiurare in futuro la chiusura di parchi acquatici, piscine o fontane monumentali.

Siccità, è allarme in Lombardia. Enel: "Finita acqua per uso agricolo"

Al momento non risultano particolari criticità per le centrali idroelettriche. Ma "l'acqua è agli sgoccioli: tutta la disponibilità e' stata impiegata" dagli operatori del settore idroelettrico "per coprire la necessitò del comparto agricolo nei prossimi 10 giorni". Ma "e' stato fatto tutto il possibile. L'acqua è finita. Tutta quella a disposizione e' stata ripartita nel tempo richiesto". E' quanto ha riferito ieri, martedì 21 giugno, il legale rappresentante di Enel, Giovanni Rocchi, in audizione alla commissione congiunta di Agricoltura e Montagna di Regione Lombardia, convocata in via straordinaria per la grave crisi idrica e all'emergenza siccità.

Sertori (Regione): "Se raccolto in malora, chiederemo stato di calamità"

"E' chiaro che nel momento in cui dovesse andare in malora il raccolto perchè non c'e' acqua, si chiede lo stato di calamità e noi come Regione Lombardia, qualora si creassero queste condizioni, siamo assolutamente pronti a chiederlo". Lo ha detto l'assessore a Enti locali e Montagna della Regione Lombardia, Massimo Sertori, in occasione della commissione convocata in via straordinaria per l'emergenza siccita'. Al momento "grossi problemi per quanto riguarda l'uso potabile non ne abbiamo", per questo, secondo l'assessore, lo stato d'emergenza non e' necessario, mentre "dobbiamo cercare in tutti i modi di preservare almeno il primo raccolto".

La crisi idrica "è intorno al 60% rispetto allo storico" ha spiegato. "Le risorse per far fronte all'estate non ci sono: la disponibilità è scarsissima, quasi a zero". In conferenza Stato-Regioni, "sicuramente una delle richieste che emergerà, e che penso il presidente Fedriga porterà avanti, è che le risorse del Pnrr, che sono molte, in parte devono essere dedicate alla questione acqua. Con i cambiamenti climatici dovremo sempre piu' confrontarci con situazioni di questo tipo. Bisogna fare di più'".

Lombardia, livello di severità idrica alta

Un livello di severità idrica “alta”: è questo l'esito del monitoraggio comunicato dall’Osservatorio per gli utilizzi del distretto idrografico del Po al termine della riunione dello scorso 20 giugno. Un risultato confermato dai dati rilevati dal Servizio idrometeorologico di Arpa Lombardia, che ogni 10 giorni partecipa, fra gli altri, agli incontri dell’Osservatorio. A partire dal mese di dicembre 2021 - segnalano gli idrologi dell’Agenzia – in Lombardia le precipitazioni si sono mantenute sempre al di sotto della media del periodo di riferimento 2006-2020, con il record negativo di marzo, mese pressoché asciutto. Anche la precipitazione cumulata complessiva sul semestre dicembre 2021-maggio 2022 mostra un valore inferiore al minimo del periodo di riferimento (registrato nel 2017) e, purtroppo, neppure l’evento piovoso a carattere perlopiù temporalesco della prima settimana di giugno ha contribuito in maniera significativa a un aumento dei deflussi, né ha modificato la situazione delle riserve idriche.

Dal punto di vista delle temperature, sia il mese di maggio sia la prima metà di giugno sono stati più caldi rispetto alla media del periodo di riferimento. Le temperature superiori alla media hanno portato al rapido scioglimento della risorsa idrica stoccata nella neve (SWE), che si può considerare residuale già a partire dalla prima settimana di giugno, con circa un mese di anticipo rispetto alla stagione media. Con l’esaurimento della componente nevosa, la riserva idrica negli invasi alpini e nei grandi laghi si attesta quasi il 60% sotto la media del periodo 2006-2020.

Prima della prossima riunione dell’Osservatorio, prevista per il 29 giugno, non sono attesi eventi di particolare rilevanza rispetto alla situazione in corso. Da domani a venerdì 24 una debole saccatura di origine atlantica, porterà un temporaneo peggioramento temporalesco su Alpi e Prealpi, con occasionali sconfinamenti sull'alta pianura, ma da sabato 25 il tempo tornerà in prevalenza soleggiato, con una nuova progressiva intensificazione dell'ondata di caldo specie nei giorni a seguire.